I dati di traffico del Polo Aeroportuale del NordEst relativi al 2019, con 18.454.413 passeggeri (+2,8% rispetto al 2018), confermano l’efficacia del sistema la cui gestione coordinata ha permesso ancora una volta di sviluppare le potenzialità dei singoli aeroporti e di servire in modo sinergico il territorio.
L’aeroporto “Marco Polo” di Venezia, terzo scalo intercontinentale nazionale, ha chiuso il 2019 con 11.561.594 passeggeri, in incremento del 3,4% rispetto all’anno precedente, con una componente di traffico internazionale pari all’87%. Oltre 50 i vettori operativi sullo scalo per oltre 115 destinazioni, 10 delle quali di lungo raggio (New York JFK e Newark, Atlanta, Philadelphia, Chicago, Montreal, Toronto, Seoul, Doha, Dubai).
SAVE ha continuato a lavorare sull’attivazione di un collegamento con la Cina, in considerazione del fatto che Venezia rappresenta il primo mercato italiano non ancora servito da un volo diretto. L’intesa siglata ad inizio 2020 nell’ambito del negoziato aereo bilaterale tra l’Italia e la Repubblica Popolare Cinese rappresenta in tal senso un grande passo in avanti verso la concretizzazione di questo progetto.
Il 2019 è stato caratterizzato da un consistente rafforzamento del traffico di medio raggio: ai voli già operativi su Casablanca, Tunisi e Tel Aviv si sono aggiunti i nuovi collegamenti di easyJet su Marrakech, Aqaba, Hurghada e Marsa Alam, ai quali da settembre 2020 si aggiungerà quello verso Sharm El-Sheikh. easyJet, prima compagnia del Marco Polo per numero di passeggeri, e Volotea, entrambe basate a Venezia, hanno fortemente contribuito al raggiungimento dei nuovi risultati.
L’aeroporto “Canova” di Treviso ha registrato 3.254.731 passeggeri, in flessione dell’1,6% sul 2018, determinata dal trasferimento da parte di Ryanair di alcune linee sull’aeroporto di Venezia, scelta che rientra nella strategia della compagnia di operare anche sugli scali principali.
L’aeroporto “Catullo” di Verona ha totalizzato 3.638.088 passeggeri, in crescita del 5,2% rispetto all’anno precedente. Il risultato si inserisce nella crescita costante che negli ultimi anni caratterizza lo scalo ed è stato raggiunto grazie alla combinazione tra il consolidamento dei voli già esistenti e l’ampliamento della rete a disposizione dell’utenza aeroportuale per oltre 30 Paesi.
Nel corso dell’anno sono stati oltre 50 i vettori operativi sullo scalo veronese, per oltre 90 destinazioni domestiche e internazionali, con tassi di riempimento degli aeromobili sempre crescenti.
Molteplici sono stati i nuovi collegamenti inaugurati: le nuove rotte stagionali estive su Amsterdam (easyJet), Birmingham (Jet2.com), Madrid (Iberia, operata nel mese di agosto), Zante e Malta (Volotea) e le nuove rotte annuali su Chisinau (Wizzair), Edimburgo e Manchester (easyJet).
Punti di forza dello scalo sono rappresentati dall’attività di Volotea, basata con 5 aeromobili, e Neos, basata con 3 aeromobili, che con i suoi collegamenti di lungo raggio riconferma il ruolo del Catullo quale aeroporto di riferimento per il traffico turistico in uscita.
L’aeroporto di Brescia ha chiuso il 2019 con un saldo positivo rispetto al 2018, registrando una crescita dei volumi delle merci pari al +29,14%. Nel dettaglio si registra un aumento della Posta (+26,10%) con 21.940 tonnellate, grazie all’impennata dei quantitativi generati dal segmento delle vendite online, che si ritiene potrà crescere ancora nei prossimi anni. Va inoltre segnalato l’impulso dato dal segmento Courier che, a partire dalla metà di settembre, opera con regolarità due voli giornalieri. Sotto il profilo commerciale, oltre al consolidamento delle attività attualmente presenti, nel 2020 verranno implementate ulteriori azioni volte all’ingaggio di vettori “all cargo”.
Dal NordEst al livello nazionale. Traffico aereo in crescita per il sistema aeroportuale italiano che chiude il 2019 con 193,1 milioni di passeggeri, il 4% in più rispetto al 2018, e 1,6 milioni di movimenti aerei, pari al +2,7%, sempre sull’anno precedente. Continua, invece, la contrazione del traffico cargo iniziata nel 2018: nel 2019 il calo è stato del 3,2% con 1,1 milioni di tonnellate di merci trasportate.
Secondo i dati raccolti da Assaeroporti, i passeggeri transitati nei 39 scali italiani monitorati sono stati 193.102.660, ovvero 7,4 milioni in più rispetto all’anno precedente. L’incremento del 4% risulta in linea con il trend positivo degli ultimi anni (2014-2019), pur evidenziando una crescita a ritmi meno sostenuti rispetto a quelli registrati nel 2018 (+5,9%) e nel 2017 (+6,4%).
Si conferma trainante il traffico internazionale che supera i 128 milioni di passeggeri, con un incremento del 5,8% rispetto al 2018. All’interno di questo segmento, si segnala una crescita del 4,5% per il traffico UE e del 9,9% per quello extra UE. Brusco rallentamento, invece, per i voli nazionali che si attestano ad un +0,7% contro il +3,3% del 2018.
In termini di traffico passeggeri, si posizionano, tra i primi 10 aeroporti italiani, gli scali di: Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Bergamo, Venezia, Napoli, Catania, Bologna, Palermo, Milano Linate (chiuso da fine luglio a fine ottobre 2019) e Roma Ciampino. Significativi gli incrementi di traffico registrati negli scali di Crotone (+102,5%), Rimini (+28,3%), Malpensa(+16,7%), Bologna (+10,6%) e Bari (+10,2%).
Da segnalare i risultati positivi raggiunti da sistemi e reti aeroportuali: il sistema romano (Fiumicino e Ciampino) ha sfiorato i 50 milioni di passeggeri, assetandosi a 49,4 milioni; quello milanese (Malpensa e Linate) ha raggiunto i 35,4 milioni; il polo aeroportuale del NordEst (Venezia, Treviso, Verona e Brescia) i 18,5 milioni; il sistema campano (Napoli e Salerno) i 10,9 milioni; il sistema della Sicilia orientale (Catania e Comiso) i 10,6 milioni; quello toscano (Pisa e Firenze) gli 8,3 milioni; la rete pugliese (Bari, Brindisi, Foggia e Taranto) gli 8,2 milioni e il sistema aeroportuale calabrese (Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone) i 3,5 milioni.
Analizzando i dati dei movimenti aerei, che ammontano complessivamente a 1.644.150, si conferma il trend di crescita degli ultimi anni, segnando nel 2019 un +2,7% rispetto al 2018, con un incremento delle destinazioni internazionali, +3,9%, e in particolare di quelle extra UE, cresciute del 7,4%.
In contrazione, invece, il traffico cargo la cui flessione, iniziata già nel 2018, è proseguita anche nel 2019: lo scorso anno sono state movimentate, in totale, 1.103.663,74 tonnellate di merci, con un calo del 3,2%. Di seguito i primi 10 aeroporti per volume di merce trasportata nel 2019: Milano Malpensa, Roma Fiumicino, Bergamo, Venezia, Bologna, Brescia, Roma Ciampino, Pisa, Napoli e Taranto-Grottaglie.
Secondo Assaeroporti, la crescita del traffico aereo, che conferma un trend positivo iniziato nel 2014, segna nel 2019 un rallentamento riconducibile a diversi fattori legati alla crisi economica, alle tensioni geopolitiche e ad una sempre maggiore concorrenza da parte di scali insistenti sull’area del Mediterraneo, oltre che ad una serie di eventi contingenti, quali la sospensione della licenza di volo dei 737MAX e gli scioperi dei controllori di volo in Francia e Germania.
La sensibile riduzione del traffico cargo e il rallentamento della crescita del traffico passeggeri che emergono dai dati del 2019 impongono, in una fase storica caratterizzata da una forte competizione nel mercato del trasporto aereo, di valutare con estrema attenzione l’impatto degli interventi normativi, fiscali e regolatori sul settore, i quali, se non adeguatamente ponderati in tutti i loro possibili effetti, rischiano di comprometterne la solidità del settore.
«Il rilancio del piano cargo, l’aumento delle rotte e dei collegamenti aerei, la riduzione della pressione fiscale, la semplificazione delle procedure, lo sviluppo intermodale delle infrastrutture del Paese – dichiara Valentina Lener, direttore generale di Assaeroporti – sono solo alcune delle possibili azioni da portare avanti per dare nuovo impulso alla crescita di un settore strategico che contribuisce significativamente all’economia italiana, con un’incidenza sul PIL del 3,6%».
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