Detrazioni efficienza energetica, confermate e dal 55% salgono al 65%. Detrazioni Irpef del 50% previste per le ristrutturazioni. Inserito un tetto di 10.000 euro per l’acquisto di mobili per gli edifici ristrutturati. Soddisfatti Confartigianato e Federlegnoarredo
Interessanti novità per il settore edilizio dalle decisioni del Consiglio dei ministri: sale al 65% dall’attuale 55% la detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, mentre è confermato al 50% lo sconto fiscale per le ristrutturazioni. Fa il suo ingresso la possibilità d’inserire tra i benefici delle ristrutturazioni anche l’acquisto di mobili per la casa, fino ad un tetto di 10.000 euro. Nel caso di privati il cosiddetto “eco bonus” è esteso al secondo semestre del 2013, nel caso di condomini per 12 mesi. La detrazione al 50% sulle ristrutturazioni semplici è prorogata fino a dicembre e viene estesa ai “mobili fissi compresi nella muratura”.
“Sorpresa positiva – dichiara Giuseppe Sbalchiero, presidente di Confartigianato Imprese Veneto – ma ora chiediamo al Ministro di ‘non mollare’ e farli diventare strutturali”. In Veneto, nel 2012, queste due opportunità hanno movimentato quasi 1 miliardo di euro in interventi, una boccata d’ossigeno da non sottovalutare soprattutto di questi tempi”.
“Per i bonus ci aspettavamo una proroga non certo un aumento delle detrazioni – afferma soddisfatto Sbalchiero – evidentemente le nostre sollecitazioni e il nostro lavoro di 2 anni ha avuto effetto. Diciamo che la notizia di oggi ci rasserena e ci fa pensare che questa operazione avrà un effetto positivo sulle imprese edili e su quelle che si occupano di rinnovabili”.
L’incremento delle detrazioni e una proroga di 6 mesi, per le aziende significa altro lavoro, e per singoli cittadini o interi condomini, la possibilità di pianificare piccoli e grandi progetti di ristrutturazione e di risparmio energetico, con un notevole risparmio dal punto di vista economico.
“In Veneto – dice Paolo Bassani, presidente della federazione Edili – il combinato disposto delle detrazioni fiscali sulle ristrutturazioni edilizie per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione (50%) e quelle del 55% introdotte dalla legge n. 296 del 27 dicembre 2006 sulla spesa sostenuta per interventi orientati al risparmio energetico degli immobili muovono, in media ogni anno, 1 miliardo di euro in opere edili, di cui quasi 600 milioni sono le spese sostenute grazie al ‘bonus per il risparmio energetico’ (terza regione italiano dopo Lombardia e Piemonte). Spese che da sole incidono per lo 0,41% del PIL regionale secondo i dati del Ministero dell’economia e delle finanze sulle dichiarazioni dei redditi. In questo caso ricordiamo che anche le spese di acquisto e di realizzazione di un impianto fotovoltaico, per la produzione di energia elettrica, sono detraibili se l’apparecchiatura è al servizio dell’immobile ovvero se l’energia prodotta non è ceduta a terzi per fini commerciali”.
In 15 anni in Italia il sistema delle detrazioni ha portato lavori di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica degli edifici per 128 miliardi di euro (Fonte CRESME), di cui ben 60 miliardi sono concentrati negli anni della crisi e hanno contribuito in modo sostanziale a frenare la caduta verticale del mercato delle costruzioni.
“Il provvedimento varato dal Governo sulle detrazioni Irpef del 50% per le ristrutturazioni coinvolge tutto il comparto del legnoarredo senza alcuna limitazione. Un grande risultato per Confartigianato Legno Arredo che, assieme a tutte le altre organizzazioni datoriali di settore, negli ultimi mesi impegnata per favorire l’approvazione di uno strumento che avrà ripercussioni positive sui consumi e sull’intero sistema del legno arredo”dichiara Donato Pedron, presidente regionale veneto di Confartigianato Legno e Arredo che sottolinea come “la decisione del Governo di inserire gli arredi nelle detrazioni Irpef del 50% previste per le ristrutturazioni è un fatto storico in quanto per la prima volta è stato inserito l’intero macrosistema arredo senza alcuna limitazione (e non singole categorie merceologiche come avvenuto in passato) contribuendo al rilancio di un comparto in forte sofferenza. Una bocca di ossigeno straordinaria per le nostre 3.155 imprese artigiane del settore che, nel corso del 2012, sono calate del 3,5%. Un saldo negativo di 113 aziende a cui si deve aggiungere un ulteriore calo di 52 imprese nei primi tre mesi del 2013 (-1,6%)”.
“Da una stima del Centro Studi di Federlegno –prosegue il Presidente- la defiscalizzazione comporterà un recupero di spesa al consumo di quasi 1,8 miliardi di euro nel 2013. Il consumo nazionale del macro-sistema arredamento dovrebbe quindi assestarsi sugli stessi livelli dell’anno precedente (+0,4%) evitando così di subire la prevista perdita del 10,2%”.
“Si tratta di un grande risultato per FederlegnoArredo e per tutte le imprese che hanno dimostrato di credere in un lavoro di squadra che negli ultimi mesi ci ha visti impegnati per favorire l’approvazione di uno strumento che avrà ripercussioni positive sui consumi e sull’intero sistema del legno arredo” commenta Roberto Snaidero, presidente FederlegnoArredo, la decisione del Governo di inserire gli arredi nelle detrazioni Irpef del 50% previste per le ristrutturazioni. Le previsioni a tutto il 2013 formulate dalle imprese del settore per il mercato nazionale evidenziano infatti un’ulteriore contrazione del 10,2% che mette in serio pericolo ulteriori 8.000 posti di lavoro.
“Da una stima del nostro Centro Studi, tale defiscalizzazione comporterà un recupero di spesa al consumo di quasi 1,8 miliardi di euro nel 2013”, continua Snaidero sottolineando che il consumo nazionale del macro-sistema arredamento dovrebbe assestarsi sugli stessi livelli dell’anno precedente (+0,4%) evitando così di subire la prevista perdita del 10,2%. Non solo. Grazie alla stabilità del mercato nazionale e alla crescita delle esportazioni il settore italiano della produzione nel 2013 potrà aspirare a recuperare un significativo +2,9% del fatturato rispetto al 2012, tamponando un’emorragia che da cinque anni sta mettendo a dura prova uno dei settori più importanti del “Made in Italy”. “Tale recupero – aggiunge il presidente FederlegnoArredo – consentirà di salvaguardare circa 8.000 posti di lavoro e 1.800 piccole imprese”. Cosa di non poco conto considerando gli ultimi drammatici dati sull’occupazione.
“Un primo passo nella giusta direzione” commenta il senatore Sergio Divina che già qualche settimana fa aveva presentato in Parlamento uno specifico documento per chiedere la proroga degli sgravi ed inserire tra questi anche benefici per il settore dell’arredo. “Cercheremo di migliorare il provvedimento in sede di conversione del decreto, prevedendo che i benefici per il miglioramento energetico s’applichino anche per tutti gli edifici di nuova costruzione che applichino criteri superiori a quelli minimi imposti dalla normativa vigente (ad esempio dalla classe B a quella A o Gold degli edifici passivi), incentivando le forme di accumulo di energia per consentire il totale autoconsumo delle rinnovabili prodotte. Quanto al settore dell’arredo – conclude Divina – sarà opportuno provvedere il bonus anche per tutti coloro che acquistano o costruiscono una nuova casa”.