Recuperati 334 miliardi di euro d’imponibile. La riscossione effettiva non supera il 12% dell’accertato
Sono circa 408.000 i lavoratori in nero e gli evasori totali e paratotali scoperti dalla Guardia di Finanza. L’imponibile recuperato dal contrasto all’evasione, invece, si aggira attorno ai 334 miliardi di euro. Questo è l’ottimo risultato conseguito dalle Fiamme Gialle contro l’evasione fiscale ed il lavoro nero nel periodo che va tra il 2001 e il 2012.
“Se facciamo una media molto trilussiana – dichiara Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre – possiamo dire che in questi 12 anni, grazie al lavoro della Guardia di Finanza, sono venuti a galla mediamente 76 milioni di euro al giorno”. Ecco nel dettaglio i numeri elaborati dall’Ufficio studi degli artigiani mestrini. La crescita dell’imponibile recuperato è stata veramente esponenziale: in termini assoluti, si è passati dai 15,28 miliardi di euro accertati nel 2001 ai 50,77 miliardi nel 2012 (pari al +232% registrato in questo intervallo di tempo), con risultati molto importanti conseguiti sia nel 2011 sia nel 2012. “Non è un caso che l’accertato abbia assunto dimensioni così rilevanti proprio negli ultimi 2 anni – sottolinea Bortolussi – Il merito va alla politica adottata dall’amministrazione finanziaria che ha intensificato in maniera encomiabile l’azione contro i grandi evasori”.
Più costanti i risultati ottenuti dal contrasto al lavoro nero: nel periodo preso in esame, sono state scoperte quasi 408.000 persone: circa 98.000 appartenevano alla categoria degli evasori totali (persone completamente sconosciute al fisco) e paratotali (vale a dire contribuenti che hanno occultato oltre il 50% del loro giro d’affari) e altri 310.000 svolgevano un’attività completamente o parzialmente in nero. “Pur riconoscendo il risultato ottenuto – dice Bortolussi – il lavoro da fare è ancora molto. Non dobbiamo dimenticare che le stime elaborate dall’Istat ci dicono che l’imponibile sottratto al fisco si aggira ogni anno attorno ai 275 miliardi di euro. Nel 2012 grazie all’operato della Guardia di Finanza ne sono emersi 50,7 miliardi. Vale a dire circa il 18% del totale stimato”.
Infine, non va dimenticato che una cosa è l’imponibile accertato dalla Guardia di finanza e un’altra cosa è la riscossione effettiva, ovvero i soldi che concretamente finiscono nelle casse dello Stato dopo i vari livelli di giudizio: “ebbene – conclude Bortolussi – le riscossioni effettive, seppur in forte aumento negli ultimi anni, si aggirano attorno al 12% dell’imponibile accertato. Un risultato ancora modesto che va assolutamente migliorato”. Magari utilizzando anche forme di contrasto d’interessi per favorire la richiesta di scontrini e fatture e semplificando il più possibile gli odierni adempimenti fiscali, davvero troppi, complessi e spesso tra loro contrastanti.