Gelato artigianale volano da 2 miliardi di euro l’anno e oltre 70mila addetti

Il prodotto italiano eccelle per innovazione e qualità. 

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Gelato artigianale

Tradizione, gusto, “Made in Italy”: il gelato artigianale è uno dei prodotti più apprezzati della gastronomia del Belpaese, un comparto che produce circa 2 miliardi di euro l’anno e muove oltre 70.000 posti di lavoro secondo l’ultima indagine della Cgia di Mestre.

Lo studio della Cgia di Mestre parte da un’analisi complessiva del comparto del gelato, all’interno del quale l’artigianato occupa oltre i tre quarti delle sedi d’impresa e la metà degli addetti, e rappresenta la componente più tradizionale e apprezzata (anche se non è facilmente individuabile da dati e numeri, in quanto i Codici Ateco sono differenti e non attribuiti in maniera esclusiva al gelato artigianale).

L’intero comparto del gelato, individuato dai codici Ateco insieme alle pasticcerie, conta al 30 settembre 2022 18.885 sedi di impresa attive per un totale di 25.528 localizzazioni e 76.778 addetti. Si tratta di un comparto in crescita costante dal 2014 in avanti, con un aumento delle localizzazioni che ha conosciuto una sosta solo nel 2020, anno del Covid. Tuttavia, i numeri sono stati prontamente recuperati nel biennio 2021-2022.

Il mondo artigiano (inserito per la gran parte nei Codici Ateco 56.10.3 “Gelaterie e pasticcerie” e 56.10.41 “Gelaterie e pasticcerie ambulanti”) viene stimato dalla Cgia in 15.719 imprese, per un totale di oltre 21.000 punti vendita, circa 62.000 addetti interessati e 30.000 unità di lavoro sostenute dai ricavi del gelato artigianale.

Un mondo che si muove e lavora dietro a coni e coppette in grado di muovere circa 2 miliardi di euro l’anno. Secondo le stime della Cgia, il fatturato del comparto del gelato si aggira sui 2,1 miliardi, di cui poco meno della metà ascrivibili al solo settore artigianale. Il consumo di gelato da parte dei residenti è di circa 1,7 miliardi di euro – secondo l’Istat ogni famiglia in Italia nel 2021 ha speso quasi 70 euro in gelato – ma va aggiunto anche l’apporto dei turisti.

«Il comparto della gelateria è un settore che tutto sommato dimostra una certa tenuta – commenta il segretario della Cgia di Mestre, Renato Mason -. Pur tra mille difficoltà ordinarie – il peso della burocrazia e il livello della pressione fiscale – e straordinarie – il confinamento, la crisi energetica, l’aumento dei tassi di interesse – continua ad assicurare occupazione e a produrre ricchezza».

A livello territoriale, i laboratori di produzione artigianale del gelato sono concentrati soprattutto in Lombardia (2.120 sedi di impresa), Sicilia (1.610), Campania (1.564), Lazio (1.453), Veneto (1.305) ed Emilia Romagna (1.235). La densità delle sedi attive mette in cima alla classifica le province siciliane, le località marittime di Calabria, Toscana e Liguria, ma anche le province venete, in particolare Venezia (37 sedi ogni 100.000 abitanti) e Belluno (38 sedi ogni 100.000 abitanti). Non per niente la provincia dolomitica è riconosciuta come patria del gelato artigianale, luogo d’origine di grandi maestri gelatieri.

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