Risultato a due facce per il bilancio 2019 di Fincantieri approvato dal consiglio di amministrazione, con la Spa che consegue un ampio utile, mentre la capogruppo chiude in deficit zavorrato dai conti negativi (previsti) della controllata Vard.
Fincantieri Spa ha conseguito ricavi per 4,3 miliardi di euro, Ebitda di 489 milioni, Ebitda margin all’11,3% e utile di esercizio pari a 151 milioni. Ma i risultati della Spa non riescono a trainare quelli di gruppo, sui cui pesano i risultati negativi della controllata Vard. I conti del gruppo navale leader europeo si chiudono così in rosso di 148 milioni, al nettodi oneri fiscali (73 milioni), oneri straordinari (67 milioni) e risultato delle “discontinued operations” negativo per 24 milioni. I ricavi di gruppo ammontano però a 5,8 miliardi, in crescita dell’8%.
Nonostante il risultato negativo del 2019, Vard ha appena firmato un contratto da 50 milioni per il design e la realizzazione di una sofisticata unità per la società Akraberg del gruppo Framherji, leader tra i più innovativi nel campo dell’itticoltura attivo nelle isole Faroe.
L’indebitamento finanziario netto è di 736 milioni, giudicato congruo, mentre il carico di lavoro complessivo di Fincantieriè di 109 navi e 32,7 miliardi pari a quasi 6 volte i ricavi, e soprattutto, il Gruppo vanta ordini acquisiti per 8,7 miliardi di euro per 28 unità (di cui 13 cruise).
Nel 2019 sono state consegnate 26 unità da 12 stabilimenti, tra cui 4 navi da crociera, 4 unità expedition cruise e 3 navi militari, e varate 3 unità per la Marina Militare Italiana. Sono stati inoltre creati in Italia oltre 550 posti di lavoro direttamente e 2.650 nell’indotto.
Quanto alle conseguenze della pandemia da Coronavirus, l’amministratore delegato del gruppo, Giuseppe Bono, ha ribadito che «al termine della crisi, ancora una volta Fincantieri metterà a disposizione le proprie competenze e le proprie risorse per contribuire, nel più breve tempo possibile, alla creazione del nuovo modello di sviluppo economico nazionale. La nostra società – ha proseguito Bono – uno dei punti di riferimento e dei capisaldi del tessuto industriale italiano, ha il dovere morale di svolgere un ruolo da protagonista, accanto al Governo, per supportare la ripresa del Paese, contribuendo a trainarla con la protezione dei posti di lavoro e della capacità produttiva nazionale».
Il consiglio di amministrazione, al pari di altre società, ha deciso di non ripartire alcun dividendo e di far slittare la datadell’assemblea dal 4 maggio al 9 giugno. Il Coronavirus avrà sicuramente degli effetti sull’andamento del 2020, tuttavia, con la risoluzione della situazione in tempi ragionevoli la struttura patrimoniale ed economica del Gruppo è in grado di fare fronte agli impatti. E’ stato anche sottolineato l’impegno del Gruppo sulla cura dei clienti e dei partner strategici. Infine, il Piano Industriale 2020-2024 sarà finalizzato non appena gli sviluppi dell’emergenza consentiranno un’analisi più chiaradel possibile impatto. Quanto alla situazione di Vard, Bono ha sottolineato che «i cantieri sono attualmente in fase di massiccia ristrutturazione e Vard non sarà un problema nel futuro».
Bono ha «confermato una visione strategica di lungo termine che va oltre la gestione aziendale e ci permette di coniugaregli interessi del gruppo e dei suoi principali stakeholder con quelli del Paese» ad iniziare dal «nostro ingresso nel settoredelle grandi infrastrutture, nel quale un tempo l’Italia primeggiava, un patrimonio però che andava dissolvendosi. Per questo abbiamo messo l’eccellenza del nostro saper fare al servizio dell’Italia per un progetto altamente complesso che stiamo portando avanti in tempi record e con successo: la costruzione del nuovo ponte di Genova, seppure in un frangente storico che vive un’emergenza senza precedenti».
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