Fideuram (Gruppo banca Intesa Sanpaolo) prima trimestrale in decisa crescita

2,5 miliardi di euro di raccolta netta totale (+6%), utile netto consolidato a 239 milioni di euro (+7%).

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Il consiglio di amministrazione di Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking (Gruppo Intesa Sanpaolo), presieduto da Paolo Grandi, ha approvato la prima trimestrale 2018. 
Alla fine di marzo 2018 le masse amministrate dal Gruppo Fideuram erano pari a 213,8 miliardi di euro, sostanzialmente in linea con il 31 dicembre 2017 (214,2 miliardi) e in crescita di circa 11 miliardi (+5%) rispetto al 31 marzo 2017 (202,9 miliardi di euro).

L’evoluzione delle masse rispetto alla fine del 2017 è dovuta, da un lato, all’effetto mercato che nei primi tre mesi dell’anno ha inciso negativamente sui patrimoni (in calo di 2,9 miliardi), dall’altro, all’ottimo andamento della raccolta netta (in crescita di 2,5 miliardi) che ha quasi interamente compensato il suddetto effetto negativo. L’analisi per aggregati evidenzia come la componente di risparmio gestito, pari a 150,5 miliardi di euro, rappresenti oltre 70% delle masse amministrate. Al 31 marzo 2018 le masse amministrate in regime di consulenza a pagamento ammontavano a 38,6 miliardi di euro, pari a oltre 18% delle masse totali.

Nel primo trimestre 2018 l’attività commerciale di Fideuram ha registrato una raccolta netta di 2,5 miliardi di euro, in crescita del 6% rispetto all’analogo periodo del 2017 nonostante un contesto di mercato decisamente meno favorevole. L’analisi per aggregati mostra che la raccolta netta di risparmio gestito si è attestata a 1,6 miliardi (3,4 miliardi nel primo trimestre del 2017) mentre quella di risparmio amministrato è risultata pari a circa 0,9 miliardi (negativa per 1,1 miliardi nel primo trimestre 2017), riflettendo un orientamento più conservativo di parte dei flussi di risparmio.

Al 31 marzo 2018 il numero complessivo dei private banker delle reti Fideuram ha oltrepassato quota seimila, attestandosi a 6.017 (+67 unità rispetto al 31 dicembre 2017), con un portafoglio medio pro-capite pari a circa a 36 milioni di euro.

L’analisi dei principali aggregati del Conto Economico evidenzia che, nel primo trimestre dell’esercizio in corso, le commissioni nette sono risultate pari a 432 milioni, in aumento del 6% rispetto al saldo di 409 milioni del primo trimestre 2017. Le commissioni nette ricorrenti, componente predominante (oltre 93%) del margine commissionale, sono risultate pari a 402 milioni, in crescita del 7% rispetto all’analogo trimestre del 2017. Tale andamento riflette principalmente la crescita delle masse medie di risparmio gestito, passate da 138,4 miliardi nel primo trimestre 2017 a 151,4 miliardi nei primi tre mesi dell’esercizio in corso (+9%).

Le spese di funzionamento, pari a 136 milioni, sono aumentate di 8 milioni rispetto al corrispondente periodo dell’anno scorso (128 milioni). L’analisi di dettaglio evidenzia che le spese del personale, pari a 81 milioni, hanno registrato un incremento di 7 milioni legato principalmente al rafforzamento dell’organico (+174 risorse) soprattutto nell’area commerciale. Le altre spese amministrative, pari a 53 milioni, sono aumentate di 3 milioni essenzialmente per la crescita delle spese informatiche e dei costi per servizi resi da terzi. Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali sono diminuite di 2 milioni.

Il Cost/Income ratio è risultato pari a 28%, in linea con l’eccellente livello già registrato nel primo trimestre del 2017. L’utile netto consolidato si è attestato 239 milioni, in crescita di 16 milioni (+7%) rispetto al primo trimestre del 2017. Al 31 marzo 2018, il Common Equity Tier 1 ratio è risultato pari a 16,8%.