Federazione Autotrasportatori Italiani: festeggiati i primi 60 anni di attività

Uggè: «sì al ponte sullo stretto di Messina, no ai divieti al Brennero».

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Federazione Autotrasportatori Italiani
Il presidente di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè.

La Federazione nazionale degli Autotrasportatori ItalianiFAI – aderente a Conftrasporto Confcommercio ha festeggiato a Taormina i primi 60 anni di attività con una serie di riflessione che attanagliano il mondo della logistica e del trasporto.

Secondo il presidente del Fai, Paolo Uggè, «ammonta a 6,5 miliardi l’anno l’impatto negativo sul Pil regionaledella Sicilia per la mancata realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, mentre è 370 milioni di euro, su base annua, il danno economico subito dall’Italia per ogni ora di ritardo nell’attraversamento del valico del Brennero».

Presenti esponenti del mondo politico-istituzionale, rappresentanti di tutte le federazioni territoriali d’Italia aderenti alla Fai, il segretario generale di Conftrasporto, Pasquale Russo, il segretario nazionale Fai, Carlotta Caponi, e il presidente di Fai-Service, Fabrizio Palenzona.

La Federazione degli Autotrasportatori Italiani, la più grande associazione imprenditoriale del settore Trasporto merci per conto di terzi su strada, conta circa 10.000 associati con 70.000 veicoli, e 36 associazioni territoriali. Portavoce della categoria nelle questioni normative del settore, si occupa della contrattazione collettiva nazionale di lavoro, della formazione di imprenditori e addetti, del fisco e della contabilità delle imprese, dei costi di esercizio e sviluppo delle attività di trasporto nazionale e internazionale. Recente l’ingresso di Conftrasporto (cui Fai aderisce) nel Cnel.

Uggè ha evidenziato come «il mancato collegamento stabile sia un ostacolo per lo sviluppo agricolo, industriale, turistico e commerciale della Sicilia, e impedisca di fatto lo sviluppo di un sistema portuale insulare come hub mediterraneo, da cui avviare su rotaia merci in tutta Europa. Da sempre promuoviamo la realizzazione del Ponte, e crediamo che le dichiarazioni polemiche di taluni ambientalisti di mestiere permeati solo della cultura del “NO” siano dannose per tutti. Siamo sostenitori delle reti Ten-T europee, delle quali il Ponte sarà un anello importante, anche se occorreranno soluzioni per favorire i collegamenti tra la Sicilia e il Continente. In questo senso, le autostrade del mare vanno rifinanziate».

Connettere l’Italia è un’urgenza che riguarda anche la permeabilità dei valichi alpini (Brennero e Monte Bianco). «Fai continuerà a battersi per ristabilire la libera circolazione nella Ue chiedendo di rimuovere gli ostacoli imposti dall’Austria al transito dei nostri Tir al Brennero, dove – per i maggiori tempi di percorrenza legati al passaggio su rotaia (sistema ancora inadeguato) – il danno per la nostra economia è stimato in 100 milioni di euro all’anno – sottolinea Uggè -. La Fai e i suoi imprenditori sono favorevoli alla transizione sostenibile, ma la strada da percorrere è quella della neutralità. Bisognerà coniugare l’economia e i problemi sociali».

La digitalizzazione, la carenza di autisti (in Italia ne mancano 20.000), la sostituzione dei mezzi obsoleti, la sicurezza, l’ambiente e il ricorso a terziarizzazioni che talvolta si traducono in episodi di sfruttamento, sono altri temi toccati nell’assemblea. «Li affronteremo sulla base di un principio imprescindibile: la dignità dell’uomo e la tutela della nostra attività», assicura Uggè.

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