Distribuzione Moderna e la sostenibilità

Lo studio di The European House-Ambrosetti. Cresce il ruolo dei prodotti a marchio proprio che vale 10,8 miliardi di euro di fatturato. 

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distribuzione moderna

La Distribuzione Moderna è già impegnata nel campo della sostenibilità ambientale e sociale e sta sviluppando nuovi progetti. Il 60% dei gruppi della distribuzione, un dato molto maggiore rispetto alla media nazionale, riconosce come strategica la sostenibilità, con obiettivi principali come la riduzione della plastica, la diminuzione delle emissioni, la tuteladel benessere animale, la tracciabilità della filiera nei prodotti a Marca del Distributore (MDD).

È quanto emerso durante la presentazione da parte di The European HouseAmbrosetti e Associazione Distribuzione Moderna (ADM) dei dati della ricerca “Il contributo della Marca del Distributore alla sfida dello Sviluppo Sostenibile e del Paese”. Il documento presenta 10 messaggi chiave che definiscono la sostenibilità e la responsabilità sociale d’impresa per la GDO e, in particolare, nell’ambito della Marca del Distributore.

I risultati illustrati nello studio emergono da interviste a business leader e da due indagini, una ai vertici della distribuzione (che rappresentano 84% del fatturato del settore), l’altra alle aziende fornitrici della distribuzione con un fatturato inferiore a 150 milioni di euro, integrate dall’analisi dei bilanci di un campione di 415 aziende partner della Marca del Distributore. Emerge che la sostenibilità nella GDO è già un dato di fatto: ad esempio, il supermercato medio sta sistematicamente riducendo i consumi di energia elettrica (-30% dal 2005 al 2017 e -2,9% nel 2018) e il consumo di acqua (112 milioni di litri in meno all’anno); ha inoltre aumentato il recupero di eccedenze alimentari attraverso donazioni di 6 volte negli ultimi 7 anni.

Il maggior dinamismo nel campo della sostenibilità si evidenzia proprio nei prodotti a Marca del Distributore, un settore che vale 10,8 miliardi di fatturato nel 2019 e il cui sviluppo negli ultimi 16 anni spiega l’80% della crescita realizzata nello stesso periodo dall’intera industria alimentare nel mercato domestico. Una sostenibilità che si evidenzia non solo nei prodotti, che si mostrano sempre più vicini alle nuove esigenze dei consumatori, ma soprattutto nella filiera alimentata dai prodottidella MDD: l’analisi dei bilanci del campione rappresentativo delle aziende fornitrici della MDD negli ultimi 6 anni dimostra che queste ultime hanno performance economiche, occupazionali e reddituali migliori delle altre aziende del settore alimentare. Una performance che aumenta al crescere della quota di fatturato generato con la Marca del Distributore, a dimostrazione di quanto la MDD sia in grado di dare un impulso positivo a tutto l’indotto che coinvolge.

A dimostrazione dell’ampiezza e dell’intensità con la quale vengono perseguiti gli obiettivi di sostenibilità in relazione alla MDD, quest’ultima risulta dallo studio uno dei pochi settori che impattano, direttamente o indirettamente, su tutti i 17 “Sustainable Development Goal” (SDG) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Una questione solo apparentemente semantica, ma in realtà di sostanza. Perché è di autentica partnership che stiamo parlando, finalizzata al successo di entrambe le parti per portare vantaggi al consumatore.

«La Marca del Distributore esprime da tempo immagine, posizionamento e valori dell’insegna che rappresenta – ha dichiarato Giorgio Santambrogio, presidente di ADM e amministratore delegato del Gruppo VéGé – creando in questo modo un forte legame con il consumatore che vi si rivolge con fiducia e regolarità. Il grande lavoro che tutte le imprese distributive stanno svolgendo sul tema della sostenibilità rafforza questo rapporto. Entrambi i soggetti, MDD e clienti, si trovano infatti allineati nella ricerca di condizioni, sia di produzione che di consumo, che guardino a un futuro migliore, più a misura d’uomo e rivolto alla tutela dell’ambiente. E’ così che possiamo gettare le basi per indirizzare l’intero Paese verso uno sviluppo sostenibile».

«La Marca del Distributore ha un ruolo attivo di “educatore” e “garante” della sostenibilità verso il consumatore, al quale offre una risposta concreta alla crescente richiesta di sostenibilità, a prezzi accessibili. – dichiara Valerio De Molli, managing partner e amministratore delegato di The European HouseAmbrosetti – Secondo le nostre stime, i prodotti a Marca del Distributore hanno consentito di risparmiare 2,8 miliardi di euro all’anno, circa il 50% delle risorse stanziate per il reddito di cittadinanza nel 2019. Ha inoltre un ruolo di leadership, indirizzo e stimolo verso le 1.500 aziende partner della MDD. Le analisi da noi condotte mettono in evidenza come queste ultime abbiano performance economiche, occupazionali e reddituali migliori delle altre aziende del settore alimentare e incrementali al crescere della quota di fatturato generato tramite Marca del Distributore. Inoltre, al crescere della loro collaborazione con la GDO, mostrano maggiori riduzioni nei consumi energetici, nelle emissioni climalteranti e negli sprechi alimentari».

Per una realtà come Conad, i prodotti a marchio proprio hanno fruttato 4 miliardi di euro di fatturato, con una crescita dell’8% nel 2019 rispetto all’anno precedente, con una quota di mercato del 30,3% considerando i soli prodotti a marchio delle varie insegne. Nello specifico i prodotti in assortimento con marchio Conad sono 4.000, di cui 1.700 lanciati nel 2018, con oltre un milione di analisi di laboratorio all’anno, 2.700 ispezioni negli stabilimenti e investimenti per oltre 4,6 milioni di euro.

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