Il gas naturale, specie se sotto forma liquida, come combustibile di transizione sulla strada della decarbonizzazione è stato il protagonista della conferenza Gnl dal titolo “Infrastrutture Gnl e trasporti: dall’emergenza al rilancio” che si è svolta in digitale. Per essere veramente tale serve uno sviluppo delle infrastrutture del settore per rendere conveniente, specie in alcune aree del Paese, l’investimento in questo tipo di combustibile che vanta alto potere calorifico e ridotto impatto ambientale.
Alla conferenza Gnl hanno preso parte imprese, associazioni del settore ed anche rappresentanti delle istituzioni. Punto di partenza, come illustrato in apertura da Tommaso Franci di Ref-e, l’evidenza che l’emergenza Coronavirus ha «radicalmente cambiato la situazione e bisognerà vedere gli effetti della pandemia per il settore». In attesa di questi sviluppi, alla fine dell’anno scorso «sul mercato c’erano condizioni favorevoli per il Gnl rispetto ai prodotti petroliferi e questo ha trainato un aumento significativo dell’import» poiché l’Italia dipende dalle importazioni effettuate tramite navi gasiere provenienti dal Medio Oriente ma anche dagli Stati Uniti.
I dati precrisi mostravano un mercato in forte crescita, con un numero di depositi salito a 107, 70 distributori attivi nel trasporto pesante e un mercato di 2.500 camion a Gnl circolanti. «Dalle parole dei rappresentanti del mondo imprenditoriale della filiera del Gnl rappresentate dalla nostra associazione arrivano parole di coraggio e ottimismo – ha commentato Andrea Arzà presidente di Assogasliquidi/Federchimica -. Tutta la filiera ha reagito all’emergenza in maniera esemplare, garantendo piena continuità nell’erogazione del servizio all’utenza finale seppur tra le difficoltà operative e gestionali che hanno caratterizzato questo periodo e nonostante gli importanti cali nella domanda di prodotto da parte dei consumatori. C’è quindi ancor più bisogno oggi di supportare questa industria, che è da tutti considerata virtuosa e indispensabile sia economicamente che ambientalmente».
La crescente richiesta di Gnl è dovuta anche al settore marittimo dove sono sempre di più le navi di nuova concezione – ma pure anche quelle riammodernate – a sostituire i motori a gasolio navale con alto contenuto di elementi inquinanti con quelli a basso impatto ambientale alimentati a Gnl.
«Servono più infrastrutture ed in particolare – ha spiegato Costantino Amedeo di Vulcangas – bisogna mettere in funzione più depositi anche in vista della preannunciata crescita del mercato». Depositi come quello di Ravenna «in fase costruzione» e che, come ha sottolineato Valentina Infante di Edison, «entrerà in esercizio nella seconda metà 2021». Sarà poi presto operativa anche «la nave da 30.000 tonnellate ma servono incentivi per il passaggio al Gnl su tutto il territorio nazionale ed in particolare per il settore marittimo».
A raccogliere l’appello di imprese e associazioni è stata Sara Romano della direzione generale per l’approvvigionamento, l’efficienza e la competitività energetica del Mise, che nel corso della Conferenza Gnl ha assicurato che «il Gnl è importantissimo. Vorremmo redigere al nostro interno un progetto di sviluppo fatto di tanti pezzi e su quello lavorare anche sul versante europeo».
Per Guido Di Napoli, del reparto mercato e logistica dei prodotti petroliferi e dei carburanti del Mise, «siamo tutti convinti che in attesa di un decollo della mobilità elettrica e dell’idrogeno, specie per trasporti pesanti e marittimi, il Gnl può essere protagonista transizione energetica. Seguiamo con interesse tutte le iniziative su questa strada». Non solo per la transizione: può tranquillamente accompagnare anche l’evoluzione, visto che il Gnl può essere prodotto anche da fonti non petrolifere, come le biomasse vegetali di scarto o i fanghi da depurazione degli scarichi fognari o degli allevamenti zootecnici.
Su questo fronte, Arzà ha ricordato che «oggi in Italia ci sono molti cantieri attivi e in particolare a Oristano e a Ravenna, dove è a buon punto la realizzazione di due nuovi grandi depositi rispettivamente di Higas e Edison. C’è un tema molto significativo di flotte nel marittimo dove si parla anche di conversione”.
Crisi a parte però il Paese deve fare uno sforzo aggiuntivo, rendendo operative le misure di sostegno per lo sviluppo del mercato del Gnl indicate dal Piano nazionale energia e clima e definendo strumenti strutturali ed omogenei su tutto il territorio nazionale.
«C’è l’esempio virtuoso dell’Emilia Romagna – prosegue Arzà – che ha scelto di realizzare il trasporto extraurbano a Gnl e l’iniziativa lodevole proprio in queste ore di uno sconto “green” del 30% per tutti i veicoli pensati Gnl in transito su A35 Brebemi e sulla tangenziale esterna milanese la A58 Teem. Ma si tratta, al momento, di iniziative singole che non trovano riscontro in altre parti o settori d’Italia e che, invece, devono essere estese e rese strutturali, come già fatto in altri Paesi europei».
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