Con il mercato libero dell’energia aumenti fino a 1.700 euro all’anno

Secondo il Centro di formazione e ricerca sui consumi, il servizio a tutele graduali è più competitivo. Chi, dal mercato libero vuole rientrare, deve scegliere entro il 30 giugno.

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Gli utenti dell’energia elettrica che attivano oggi un servizio di fornitura sul mercato libero dell’energia, si ritroveranno a pagare fino a 1.776 euro annui in più rispetto alla bolletta media del Servizio a Tutele Graduali che scatterà il prossimo 1° luglio. Lo afferma il Centro di formazione e ricerca sui consumi (Crc), che ha messo a confronto le offerte dei 7 gestori vincitori delle aste dell’Acquirente Unico per il servizio a Tutele Graduali che rappresentano il 70,49% del mercato e che dall’1° luglio forniranno elettricità, con un prezzo omogeneo su tutto il territorio italiano, a tutti i clienti della maggior tutela non vulnerabili (circa 5 milioni).

Tali clienti che non hanno scelto un operatore del libero mercato dell’energia passeranno automaticamente dalla Maggior Tutela al Servizio a Tutele Graduali, godendo di un risparmio stimato da Arera, sulla base dei dati attualmente disponibili, di circa 131 euro all’anno a utenza rispetto alle attuali tariffe del mercato tutelato – spiega il Crc -. La bolletta media per un consumo di 2.700 KWh all’anno scenderà così a quota 465 euro, un risparmio ottenuto grazie alle offerte al ribasso presentate dai 7 gestori dell’energia vincitori dell’asta indetta da Acquirente Unico lo scorso 10 gennaio.

Per gli utenti che invece vorranno scegliere sul mercato libero, gli stessi 7 operatori che gestiranno il Servizio a Tutele Graduali garantiscono aumenti sostanziosi. Attraverso l’apposito portale delle offerte di Arera e gestito dall’Acquirente Unico si possono verificare le attuali migliori proposte di questi 7 gestori (che sono identiche su tutto il territorio nazionale), scoprendo che per il medesimo servizio (la fornitura di energia elettrica) le tariffe del mercato libero dell’energia sono sensibilmente più elevate. Chi attiva oggi una offerta a prezzo variabile si ritroverà a spendere da un minimo di +162 euro annui rispetto alle tutele graduali a un massimo di +573 euro – analizza il Centro di formazione e ricerca sui consumi -. La situazione peggiora se si opta per un contratto a prezzo fisso, dove le tariffe sono più alte rispetto al prezzo variabile: in questo caso, per chi attiva oggi una fornitura elettrica con uno degli operatori vincitori delle aste, la maggiore spesa rispetto alla bolletta media del Servizio a Tutele Graduali andrà da un minimo +204 euro a un massimo addirittura di +1.776 euro annui a utenza.

«A partire dal prossimo 1° luglio si configurerà un doppio assurdo paradosso, con i clienti del mercato libero che si ritroveranno a pagare tariffe della luce più salate rispetto alle tutele graduali, pur scegliendo lo stesso gestore che fornisce il servizio in entrambi i mercati – denuncia il presidente del comitato scientifico del Crc e presidente onorario di Assoutenti, Furio Truzzi -. Non solo: anche gli utenti vulnerabili che rimarranno nel mercato tutelato saranno svantaggiati, con una bolletta media più elevata di 131 euro annui rispetto al Servizio a tutele graduali. Come se non bastasse, si presenta anche un altro grave problema: chi è passato al mercato libero dell’energia e vorrà godere dall’1° luglio dei vantaggi delle tutele graduali, dovrà necessariamente rientrare nella Maggior Tutela entro il 30 giugno, non essendo previsto il passaggio diretto dal libero al Stg».

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