Iniziativa positiva, ma forse si poteva fare di più: questo il giudizio di CNA Federmoda che promuove a metà il “Fashion Pact”, il documento sottoscritto da 32 grandi del settore moda e presentato a Biarritz in occasione del G7.
«Poteva essere l’occasione per un più ampio ragionamento sulla filiera moda in ottica globale – afferma una nota di CNA Federmoda –: invece è mancata la condivisione con la parte fondamentale del puzzle che realizza le produzioni moda, la parte a monte della filiera, le imprese che sono sempre più spesso chiamate a certificare la loro sostenibilità per continuare ad operare nelle catene di fornitura».
Non trova ospitalità un approfondimento completo dei valori della sostenibilità che devono essere intesi come sostenibilità sì ambientale, ma anche sociale ed economica. Per mantenere viva l’attenzione sulle problematiche legate alla globalizzazione, al rispetto dei diritti per garantire un’equa e trasparente competizione internazionale, CNA Federmoda ha pensato ad un periodico confronto con i portatori di interesse pubblico e alla definizione di un programma dedicato a sostenere un approccio consapevole al consumo soprattutto da parte delle giovani generazioni.
«Le conseguenze dei nuovi consumi – continua CNA Federmoda – sono evidenti perché le forme di concorrenza slealecontribuiscono allo smantellando progressivo dei sistemi produttivi rispettosi delle regole. Sollecitiamo l’attenzione dei più giovani, e delle loro famiglie, che saranno i dipendenti/imprenditori e i consumatori di domani, verso le conseguenze che il consumo non consapevole causa al loro e nostro futuro. Deve essere posta attenzione ai valori intrinseci dei prodotti. La qualità del prodotto è sostenibilità e per qualità si devono intendere tutti i valori che la compongono».
A seguito del protocollo d’intesa sottoscritto nel 2016 con il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, CNA Federmoda ha predisposto una pubblicazione che viene diffusa nelle scuole italiane per cercare di dare un contributo verso i comportamenti di acquisto e consumo partendo dalle giovani generazioni. «CNA Federmoda ha sempre posto questi temi all’attenzione del Comitato per la Moda e l’Accessorio italiano insediato al MiSE mettendo in evidenza ai diversi Governi che si sono succeduti in questi ultimi anni la necessità di affrontare il tema della sostenibilità a tutto tondo. Rilanciamo come Italia un piano di sostenibilità sul settore moda ponendo però al centro la necessità di sostenere il nostro patrimonio di artigianato e PMI attraverso politiche che garantiscano il giusto riconoscimento economico dell’apporto dato dall’intera filiera».
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