Sono incoraggianti i dati del turismo estivo in montagna comunicati da Assoturismo che confermano un andamento migliore di altri comparti e che la montagna è l’unica tipologia di prodotto che “tiene” con un aumento dello 0,5% degli stranieri rispetto all’estate 2018. Variazione che compensa una leggerissima flessione degli italiani -0,3%.
Le località balneari, secondo Assoturismo, segnano il -2%, (-2,9% gli italiani, -0,6% gli stranieri); in calo anche campagna (-0,6%) e località lacustri, che vedono un calo delle presenze del -1,9% (-2,4% di italiani e -1,8% dall’estero). Vero crollo, invece, per le località termali: il trimestre segnerebbe il -4,1%, con un calo significativo sia degli italiani (-3,4%) sia degli stranieri (-4,9%).
Stranieri in aumento su Alpi e Appennini: rispetto all’estate 2018, per Assoturismo il mercato straniero cresce solo nelle località di interesse artistico-culturale e nelle aree di montagna. Aumentano sensibilmente le presenze da Francia ed Europa dell’Est; più contenuta la crescita da Paesi Scandinavi, Benelux, Spagna, Russia e Cina. Stabile il mercato statunitense, canadese e brasiliano, mentre sono in flessione quello tedesco, britannico, austriaco, giapponese e indiano.
Secondo l’Uncem (Unione comuni e comunità di montagna), la situazione che emerge dai recenti dati impone un’attenzione maggiore da parte del Governo per un settore che potrebbe e dovrebbe essere il volano dell’economia. Anche delle aree montane, non solo nei mesi invernali, attività all’aria aperta e benessere sono pilastri dell’offerta turistica di Alpi e Appennino 365 giorni l’anno. La montagna può crescere nei numeri di arrivi, presenze e capacità di spesa dei turisti, italiani e stranieri.
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