Il Mercosur (ossia il mercato comune dell’America meridionale) è troppo restrittivo e “politicizzato” secondo il nuovo presidente del Brasile, Jair Bolsonaro: l’affermazione fatta in un’intervista dal futuro ministro dell’economia brasiliano Paulo Guedes ha suscitato forti preoccupazioni nel settore lattiero-caseario italiano ed in particolare per l’export caseario.
«Le aziende che producono latticini e formaggi in Italia auspicano infatti da tempo la firma del trattato Ue-Mercosur, che rappresenta un’imperdibile opportunità per espandere il mercato dei formaggi italiani in quest’importante area del continente americano – dichiara in una nota Assolatte -. L’accordo Ue-Mercosur è necessario per rilanciare i rapporti commerciali delle imprese europee con il Sudamerica e per intensificare gli scambi con questi grandi mercati di sbocco (Brasile, Argentina, Uruguay, Paraguay e Venezuela), all’interno di un sistema normativo ben definito». Dove vivono milioni di emigrati dall’Italia.
In questo scenario, il Brasile resta il paese più importante e potenzialmente interessante. Anche se al momento è ancora un mercato di sbocco limitato per le eccellenze del lattiero-caseario italiano, mostra grandi opportunità di sviluppo. L’Italia occupa il quinto posto nella graduatoria degli esportatori di formaggi in Brasile con un flusso di export che nel 2017 è ammontato a 521.868 kg di formaggi per un controvalore di oltre 3,9 miliardi di euro. Nel 2018 il trend è stato ancora una volta positivo: tra gennaio e luglio dall’Italia sono stati spediti in Brasile 333.842 kg di formaggi, con un aumento del 16% rispetto allo stesso periodo del 2017. Anche il valore dell’export caseario italiano è aumentato: nei primi sette mesi di quest’anno è cresciuto del 6%, arrivando a 2,4 miliardi di euro.
«Ai brasiliani piacciono soprattutto i grandi formaggi italiani – spiega Assolatte –: Grana Padano e Parmigiano Reggianorappresentano circa la metà del volume dell’export caseario italiano, e importanti quote hanno anche Pecorino Romano e Fiore Sardo, Provolone, Gorgonzola e formaggi freschi. Nei primi sette mesi del 2018 a crescere di più sono stati i formaggi grattugiati, che hanno visto aumentare l’export italiano del 21% a volume e del 12% a valore».
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