Prandini: «maturate le condizioni per un aumento di 3 cent al litro»
«Ci sono tutte le condizioni per alzare anche in Italia il prezzo pagato agli allevatori da Lactalis che ha giustamente chiuso un accordo in Francia con un aumento di 3 centesimi al litro» afferma il vicepresidente di Coldiretti Ettore Prandini nel chiedere l’immediata apertura del confronto con l’industria lattiero casearia italiana e con Lactalis Italia per discutere un prezzo del latte che tenga conto della nuova situazione di mercato.
«Occorre adeguare i contratti ai cambiamenti degli ultimi mesi con il prezzo del latte spot quotato in Italia che – sottolinea Coldiretti – è salito dai 22 centesimi litro di aprile scorso ai 36 centesimi di questa settimana e ai grandi formaggi Dop italiani che hanno sostanzialmente tenuto in questi mesi e ora hanno segni di ripresa sui prezzi. Ad oggi agli allevatori italiani il latte viene pagato su prezzi inferiori ai 30 centesimi per litro che non coprono neanche i costi dell’alimentazione degli animali».
La multinazionale transalpina che in Italia opera con i marchi nazionali Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani e Cademartori, è il primo gruppo lattiero caseario nel mondo con un fatturato complessivo di 16 miliardi che in Italia sviluppa un giro d’affari per 1,4 miliardi di euro con una quota di mercato complessiva nel settore lattiero caseario del 23,4% in volume mentre acquista circa l’8% del latte italiano. Detiene il 33% del mercato italiano del latte a lunga conservazione, ma la quota sale al 34% nella mozzarella, al 37% nei formaggi freschi e arriva addirittura la 49,8% nella ricotta solo per citare alcuni esempi.