Allarme tasse: tra giugno e luglio 2013 le famiglie subiranno una stangata da 3,7 miliardi di euro

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CGIA giuseppe bortolussi microfono
CGIA giuseppe bortolussi microfonoSecondo la Cgia di Mestre ad inizio estate sono previsti i pagamenti della prima rata dell’Imu e della prima maxi rata della Tares, l’autoliquidazione Irpef e l’aumento di un punto percentuale dell’Iva. Bortolussi: “a rischio le vacanze estive di molti italiani”

Per le famiglie italiane si prospetta un inizio d’estate molto “caldo”. Non tanto per le condizioni meteo, bensì a causa del peso economico che le scadenze fiscali “scateneranno” tra giugno e luglio: più precisamente, ci si riferisce al pagamento, sull’abitazione principale, della prima rata dell’Imu, previsto verso la metà di giugno, e al versamento della prima maxi rata della Tares (nuova tassa sull’asporto rifiuti) che verrà corrisposta ad inizio luglio. Secondo i calcoli effettuati dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre, solamente per queste due imposte le famiglie dovranno “sborsare” 3,7 miliardi di euro: poco più di 2 miliardi per il versamento dell’Imu e quasi 1,7 miliardi di euro per il pagamento della prima maxi rata della Tares.

Inizialmente, ricorda la Cgia, per la Tares era previsto il versamento in 4 rate: a gennaio, ad aprile, a luglio e ad ottobre, dando comunque la facoltà a ciascuna amministrazione comunale di variare le scadenze e il numero delle rate. Invece, le ultime modifiche legislative approvate nei giorni scorsi dal Parlamento hanno stabilito che il versamento della prima rata dovrà avvenire non prima del mese di luglio. Risultato? Il numero delle scadenze fiscali che si concentreranno ad inizio estate rischiano di lasciare al verde le famiglie italiane.

Per il segretario della Cgia Mestre, Giuseppe Bortolussi, “se teniamo conto che tra giugno e luglio è prevista anche l’autoliquidazione Irpef – che tra il saldo 2012 e l’acconto 2013 costerà ai contribuenti 8,5 miliardi di euro circa – e che dal 1 luglio è ormai certo l’aumento di un punto percentuale dell’aliquota Iva – dal 21% al 22% – il quadro che si prospetta la prossima estate è molto preoccupante. Non è da escludere che con l’ammontare di questi prelievi siano a rischio le vacanze estive di molte famiglie, con ricadute molto negative sulla principale industria italiana: il turismo”.