Acciaio inox: la domanda langue, prezzi in calo (-40%)

Anche export e import sono in diminuzione. Cauta ripresa forse nel II semestre 2023.

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Produzione di acciaio acciaio inox

Il consumo di acciaio inox dovrebbe rimanere sostanzialmente stabile nel 2023 a causa di un calo della domanda nel primo semestre e di una graduale ripresa verso la fine del terzo trimestre. La stagnazione della domanda induce i produttori di acciaio inossidabile ad abbassare i prezzi, sacrificando in parte i margini. Alla fine del primo semestre 2023, i prezzi di vendita dei prodotti in acciaio inossidabile sono diminuiti di circa il 40% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Secondo il focus di siderweb sul mercato dell’inox «le preoccupazioni sull’inflazione persistono, inducendo le banche centrali a proseguire nella politica monetaria restrittiva attraverso l’aumento dei tassi di interesse che scoraggiano gli investimenti, quindi la domanda di acciaio e la ricostituzione delle scorte dei distributori» ha spiegato Gianfranco Tosini dell’Ufficio studi siderweb.

Dopo un breve periodo di consolidamento, i prezzi dell’acciaio inox hanno iniziato a diminuire e questa tendenza si è accentuata nel secondo trimestre 2023, con un calo dei prezzi del 19% mediamente rispetto al primo trimestre.

Nello stesso tempo, il prezzo del rottame di acciaio inox è diminuito del 21%, quello del nichel del 14% e quello dell’energia elettrica del 22%, riduzioni sostanzialmente in linea con quelle dei prezzi dei prodotti.

«La redditività è comunque diminuita, poiché le vendite in quantità sono calate – ha detto Tosini -. In particolare, le esportazioni si sono ridotte del 6% nel primo trimestre del 2023 rispetto al primo trimestre del 2022, mentre le importazioni sono crollate del 41%, con una punta del -70% per i prodotti piani».

Il mercato dell’acciaio inossidabile sta quindi attraversando un momento difficile, in quanto la politica di riduzione dei prezzi per sostenere la domanda non può essere attuata a lungo dai produttori, ha spiegato ancora l’analista. Per Tosini «l’economia reale deve tornare a crescere in un clima meno incerto e ad un ritmo accettabile, e questo non può avvenire in un contesto di aumento dei tassi di interesse».

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