Acciaio: a maggio in Italia prezzi in discesa

Secondo le rilevazioni dell’Ufficio Studi siderweb, prosegue la china discendente delle quotazioni dei prodotti siderurgici sul mercato nazionale. Produzione ancora in crescita, a marzo frena l’export. 

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A maggio le acciaierie italiane hanno prodotto 2,18 milioni di tonnellate di acciaio, in aumento tendenziale del 3,7%. Tra gennaio e maggio, l’output totale è stato di 10,66 milioni di tonnellate, in miglioramento del 3,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

La siderurgia nazionale resta l’unica tra i grandi produttori europei (con output oltre il milione di tonnellate/mese) tra i primi dieci Paesi a maggior recupero produttivo percentuale nel mondo, collocandosi al VII posto (fonte: World Steel Association).

Le previsioni a breve termine per la siderurgia italiana ed europea sono ancora contraddistinte da una propensione positiva. Tuttavia, «rispetto alle precedenti stime delle massime istituzioni economiche internazionali – chiarisce l’Ufficio Studi siderweb -, si segnala un raffreddamento delle prospettive di aumento del Pil, dovuto soprattutto alle incertezze relative alla politica dei dazi che l’amministrazione statunitense sta applicando negli ultimi mesi, che rischiano di ledere le performance all’export soprattutto della Germania, con effetti a cascata anche sull’Italia (e sull’acciaio nazionale)».

Dopo la lieve riduzione di aprile rispetto a marzo, a maggio il SiderIndex (l’indice elaborato da siderweb che misura le quotazioni medie alla tonnellata dei prodotti siderurgici in acciaio al carbonio sul mercato italiano) è sceso a 431,47 euro la tonnellata, con una riduzione del 2,7% rispetto ad aprile (443,63 euro la tonnellata). Durante le prime rilevazioni di giugno, inoltre, le quotazioni sono ulteriormente calate.

Secondo le elaborazioni di siderweb sulla base dei dati Istat, a marzo 2018 (ultimo dato disponibile) l’Italia ha importato 2,68 milioni di tonnellate di materie prime siderurgiche, semilavorati, prodotti finiti e tubi, in aumento dell’8,5% rispetto allo stesso mese del 2017. È del 52,1% la quota di mercato dei Paesi comunitari. Gli effetti della mancata produzione di Taranto si fanno sentire sull’economia nazionale.

L’export è invece in frenata: a marzo l’Italia ha esportato 1,62 milioni di tonnellate di materie prime siderurgiche, semilavorati, prodotti finiti e tubi, con un calo dell’8,7% rispetto allo stesso mese del 2017. In crescita soprattutto l’export verso i Paesi extra Ue (+17,1%, 375.000 tonnellate). Quasi 1,3 milioni di tonnellate sono stati venduti a clienti dell’Ue (-6,6%).acciaio