Irrogata una sanzione di 880 milioni di euro. Un danno d’immagine che va ad aggiungersi a quello del “Dieselgate”
La Commissione europea ha annunciato di aver irrogato al produttore di veicoli pesanti Scania (appartenente al Gruppo Volkswagen) una multa di 880 milioni di euro per avere partecipato con altre cinque aziende ad un cartello sui prezzi di vendita dei camion che ha penalizzato ingiustamente gli acquirenti con prezzi superiori al dovuto.
A differenza delle altre società coinvolte (MAN, DAF, Daimler, Iveco e Volvo/Renault), Scania è stata l’unica a non cercare una soluzione arbitrale con l’esecutivo comunitario. La scoperta del cartello ha portato a una multa record pari a 3,8 miliardi di euro.
«La decisione segna la fine della nostra inchiesta su una intesa durata 14 anni – ha detto in una conferenza stampa qui a Bruxelles la commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager -. Questa intesa ha comportato danni per un numero molto importante di autotrasportatori in Europa. Scania e gli altri costruttori implicati nell’accordo producono nove decimi dei veicoli pesanti e medi in Europa. Anziché mettersi d’accordo sui prezzi, i costruttori di camion avrebbero dovuto farsi concorrenza».
Gli altri produttori coinvolti nell’intesa illegale avevano concordato con Bruxelles una transazione nel 2016, godendo di uno sconto sulla multa, avendo ammesso la propria responsabilità. «I produttori si sono accordati per anni, fin da un loro incontro nel gennaio 1997, sui prezzi lordi, sugli aumenti e sulla tempistica degli aumenti», ha detto Vestager, sottolineando che nel solo settore automobilistico, la Commissione ha scoperto nove cartelli e comminato multe per un totale di oltre sei miliardi di euro.
Per il Gruppo Volkswagen (che ha già annunciato ricorso dinanzi alla magistratura comunitaria) la pesante multa costituisce una nuova fonte di imbarazzo dopo che è stato costretto ad ammettere di avere modificato i motori diesel installati sui veicoli prodotti dal Gruppo (Volkswagen, Audi, Skoda e Seat) per ridurre le emissioni nocive al momento dei test di omologazione. Ora, gli acquirenti di camion Scania potrebbero decidere di trascinare la società davanti a un giudice, accusando l’azienda di avere imposto loro prezzi troppo elevati, anche se appare difficile dimostrare il danno economico.