A luglio si arenano gli effetti del decreto dignità con disoccupati in crescita

Cresce il numero degli occupati a termine. Le imprese rallentano le assunzioni anche per il calo della crescita economica italiana e delle esportazioni. 

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disoccupati in crescita

A luglio l’Istat registra il numero dei disoccupati in crescita, seppure in misura più contenuta rispetto a giugno, con una nuova flessione dell’occupazione, specie quella a tempo indeterminato, mentre continuano a crescere i lavoratori a termine, giusto l’opposto di quanto si proponeva il decreto dignità fortissimamente voluto dal vicepremier e ministro al Lavoro Luigi di Maio. La disoccupazione cala su base annua tornando ai livelli del 2012.

Dopo il calo di giugno, il numero degli occupati a luglio 2018 registra ancora una lieve flessione (-0,1% su base mensile, pari a -28.000 unità). Il tasso di occupazione rimane stabile al 58,7%. La diminuzione congiunturale dell’occupazione è interamente determinata dalla componente femminile e si concentra tra le persone di 15-49 anni, mentre risultano in aumento gli occupati ultracinquantenni.

Nell’ultimo mese si registra una flessione per i dipendenti permanenti (-44.000), mentre crescono in misura contenuta i dipendenti a termine e gli indipendenti (entrambi +8.000). Dopo l’aumento del mese scorso, a luglio il numero delle persone in cerca di occupazione diminuisce del 4,0% (-113.000). Il calo della disoccupazione riguarda entrambi i generi e tutte le classi di età. Il tasso di disoccupazione scende al 10,4% (-0,4 punti percentuali su base mensile); diminuisce anche quello giovanile che si attesta al 30,8% (-1,0 punti).

A fronte del calo degli occupati e dei disoccupati, a luglio risulta un aumento degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,7%, pari a +89.000), forse attratti dall’araba fenice del reddito di cittadinanza. L’aumento coinvolge le donne (+73.000) e gli uomini (+16.000) e si distribuisce tra i 15-49enni. Il tasso di inattività sale al 34,3% (+0,3 punti percentuali).

Su base annua, a luglio l’occupazione cresce dell’1,2%, pari a +277.000 unità. L’espansione interessa uomini e donne e si concentra tra i lavoratori a termine (+336.000); in ripresa anche gli indipendenti (+63.000), mentre calano in misura rilevante i dipendenti permanenti (-122.000). Crescono soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+381.000) e i 15-34enni (+42.000) mentre calano gli occupati tra i 35 e i 49 anni (-146.000). Al netto della componente demografica si stima un segno positivo per l’occupazione in tutte le classi di età.