Levi (Aie), tema sia al centro programmi elettorali e governo
Il 2017 è l’anno della ripresa per il mercato del libro. E si chiude con un risultato importante per il settore nel suo complesso: +5,8% sul 2016, pari a 1,485 miliardi di euro nei canali trade (librerie, librerie online e grande distribuzione organizzata). Lo rivela l’analisi dell’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori.
«La più grande industria culturale del Paese – dice il presidente Aie, Ricardo Franco Levi – sta ricominciando a camminare. Ci auguriamo che libro e lettura siano centrali nei programmi di queste elezioni e del nuovo Governo». Il risultato, per la prima volta dopo 7 anni, è positivo anche a copie, pari a 88,6 milioni (al netto di quelle vendute da Amazon), +1,2% sull’anno precedente. Cresce anche il mercato e-book e audiolibri, che ha raggiunto quota 64 milioni di euro nel 2017 (+3,2% sul 2016).
In base all’analisi Aie, i libri si acquistano in libreria prima di tutto, ma avanza in modo importante l’e-commerce, in difficoltà il supermercato. Le librerie fisiche, indipendenti o di catena, restano il canale principale per l’acquisto di libri di varia nuovi, tanto da intercettare quasi tre quarti degli acquisti (il 69,6%). Diminuiscono gli acquisti in librerie indipendenti (che pesano il 25,2%) e di catena (44,4%) a vantaggio dell’e-commerce, che nel 2017 ha fatto un vero e proprio balzo in avanti (oggi pesa il 21,3% dei libri venduti, era il 16,5% nel 2016). Proseguono le difficoltà per la grande distribuzione organizzata, che oggi pesa per il 9,1% del totale (solo lo scorso anno era il 10,7%).
Nel 2017 gli editori hanno pubblicato 66.757 titoli: la narrativa (italiana e straniera) oggi conta 19.860 titoli, nel 1980 si fermava a 1.087 titoli. I libri per bambini, oggi stimati in 9.923 (erano 6.457 lo scorso anno), costituiscono un numero più che decuplicato rispetto a 17 anni fa.
Se cresce l’offerta, cala la lettura, sempre scarsa ma ben più alta di quanto si è detto finora. Istat, nella sua indagine quinquennale, inserendo nelle sue indagini la lettura di narrativa di genere, guide e manuali (per la casa, collaterali, ecc.), evidenziava come i lettori fossero il 59,4% della popolazione italiana. Ben di più di quel 40,5% che la stessa Istat ha stimato nella sua ultima analisi annuale, che esclude una quota importante di libri dal perimetro considerato. Questo dato del 59,4% trova conferma nell’Osservatorio Aie sui comportamenti di lettura (sui 15-75enni) che registra oggi come i lettori negli ultimi 12 mesi (anche solo in parte) di romanzi, saggi, gialli, fantasy, manuali e guide abbiano raggiunto quota 62%. I comportamenti di lettura si fanno infatti oggi sempre più articolati: legge libri di carta il 62% degli italiani, ma legge anche ebook il 27% e legge audiolibri l’11%. Considerate tutte queste modalità, legge il 65% popolazione italiana con più di 15 anni.
«I dati – commenta Levi – ci dicono chiaramente che la più grande industria culturale del Paese sta ricominciando a camminare. Il libro sta ritornando a crescere con il Paese, anzi è condizione di crescita del Paese. Ci auguriamo per questo che libro e lettura siano centrali nei programmi di queste elezioni e del nuovo governo».