Grazie all’intuizione e all’iniziativa di Stefano Maine in un agile repertorio tutti i dati della stampa italiana, cartacea, radio, tv, web e blog
Una pubblicazione che si propone come un indispensabile strumento di lavoro, e non solo, che il collega-editore Stefano Maine cura con maniacale attenzione da 28 anni, da quando cioè nel 1987 diede vita alla sua prima edizione.
Si tratta di “Medias. L’informazione nome per nome”, una corposa quanto aggiornata carrellata di 1.100 pagine su tutto quanto riguarda il mondo della stampa, a fronte di servizi elencati in ordine alfabetico. Ordine che quindi esula dal peso delle singole testate e che, al loro interno, “prescinde dall’importanza di un servizio rispetto a un altro”.
Uno strumento indispensabile per tutti coloro che hanno a che fare con il mondo della comunicazione: il volume racchiude 33.500 nomi consultabili, oltre su carta, anche su iPad e iPhone 5, 6 e 6 Plus. Medias per iPad è un’applicazione che presenta tutte le redazioni contenute nel volume, con il vantaggio di un prezzo scontato, oltre che della velocità di consultazione avanzata e invio mail. Più in particolare la ricerca – allargata anche alla stampa estera in Italia e alla stampa italiana all’estero – può essere effettuata attraverso quattro indici: il primo relativo alle testate divise per categoria e frequenza; il secondo riguarda invece le singole testate; il terzo è relativo all’indice del Blog per genere; il quarto riguarda infine, per rendere più agevole sia la consultazione che un’eventuale ricerca, i nominativi di tutti i giornalisti, con riferimento alle testate nelle quali lavorano, con relativo indirizzo di posta elettronica e telefono.
Medias, la cui ultima edizione (aggiornata a novembre) è diventata disponibile proprio in questi giorni, può essere richiesto chiamando direttamente la casa editrice (telefono 010/582840), ottenendo peraltro tutte le informazioni del caso. Come detto, questa piccola casa editrice genovese fa capo al giornalista Stefano Maine il quale, strada facendo, ha avuto il coraggio di voltare pagina e di intraprendere un nuovo percorso. Lui che aveva già intuito, quasi 27 anni fa, l’importanza di un’informazione completa nel campo dei media. A fronte di un’idea che aveva cominciato a frullargli per la testa – come abbiamo già avuto modo di segnalare su queste stesse colonne – quando ancora ricopriva il ruolo di responsabile dell’ufficio stampa dell’Associazione Industriali di Genova. Periodo in cui si era creato un’agendina per avere sottomano i dati relativi ai componenti di tutte le testate liguri, corrispondenti compresi. E ben presto incominciò a rendersi conto di quanto fosse importante, in caso di necessità, avere sottomano i recapiti e il ruolo dei vari giornalisti.
Successivamente Maine avrebbe assunto la responsabilità delle relazioni esterne del Gruppo internazionale Henry Coe & Clerici, la qual cosa lo portò ad arricchire quella sua preziosa agenda, regalandole anche una connotazione internazionale. Fu così che grazie o magari per colpa del passaparola ben presto si sparse la voce fra i colleghi di quel suo tesoretto. E tutti a subissarlo di richieste. La qual cosa gli fece scattare la scintilla di sfruttare la sua agenda per fini commerciali.
Fu così che nel 1987 – stanco di quel suo trantran quotidiano – decise di voltare pagina per dedicarsi alla libera professione. Con un’idea ben precisa in testa: quella di pubblicare un vademecum di settore, 70 pagine in tutto a fronte di 500 nomi iniziali. Si trattava però soltanto di un inizio, in quanto strada facendo si sarebbe arrivati – come già accennato – a toccare le 1.100 pagine e a superare i 33.000 nominativi. Sempre a fronte di un robusto lavoro di aggiornamento a cadenza quadrimestrale. Ed è questa la vera arma vincente di Medias, una pubblicazione che si propone all’insegna dell’unicità ed è indirizzata a chi lavora negli uffici stampa e nelle pubbliche relazioni, a chi vuole contattare un giornale o un giornalista, a chi ha necessità di avere notizie sulle più diverse testate che tengono banco fra carta stampata, online, radio, televisioni e via dicendo.
Ma non è tutto. Nel carnet di Stefano Maine sarebbero state cantierizzate anche altre iniziative. Così nel 1994 sarebbe stato dato alle stampe Politis, venduto in abbinamento a UN, un volume che conteneva tutti i riferimenti per contattare i parlamentari a Roma e nei diversi collegi di appartenenza. Quattro mesi dopo, sotto il patrocinio del commissario per la Comunicazione della Commissione Europea, sarebbe nato Medias Europe in cinque lingue, con tutto quanto riguardava i giornalisti degli allora 17 Paesi aderenti all’Unione. Che altro? Nel 1998 avrebbe debuttato Medias Cd, l’archivio giornalistico dal quale selezionare, esportare e stampare liste o etichette, da quest’anno sostituito da eMedias. “Un file elettronico – tiene a precisare Maine – scaricabile dal nostro sito, che è in pratica la stessa applicazione una volta residente sul Cd, ma migliorata nelle funzioni, nell’interattività e nella praticità”. E ferma restando la possibilità per i clienti del volume di accedere gratuitamente all’archivio online, aggiornato in tempo reale. Archivio che può ovviamente essere consultato anche sul telefonino.