L’opera di Gustavo Leguizamon “El Cuchi bien temperado” in CD per Ecm New Series

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el cuchi bien temperado
I brani per chitarra sono interpretati da Pablo Marquez

 

Di Giovanni Greto

 

 

el cuchi bien temperadoQuesto disco meraviglioso, frutto di un progetto a lungo meditato dal chitarrista argentino Pablo Marquez, attualmente professore di chitarra a Basilea, permette di conoscere un compositore ed interprete iperacculturato, secondo il quale l’elogio supremo per un artista è che le sue opere siano considerate anonime. 

Gustavo Leguizamon (29 settembre 1917- 27 settembre 2000), come capita spesso agli artisti popolari famosi, molto amato dagli appassionati, era chiamato affettuosamente “El Cuchi”, un termine che indica il maiale, derivato da una parola Quechua, l’antica lingua degli Incas, della quale lo spagnolo parlato ha preso numerosi prestiti. “Cuchi” nasce a Salta, una città della cordigliera delle Ande a clima tropicale, nella quale germogliano eccellenti musicisti popolari. Oltre ad essere musicista (pianista e cantante) e poeta, “Cuchi” è stato avvocato e professore di storia, casualmente anche di Pablo Marquez, quando frequentava, tredicenne, il Colegio Nacional. 

Le 17 canzoni  in scaletta sono per lo più danze (zamba, vidala, chacarera, carnavalito), originariamente interpretate al pianoforte, vocalmente o meno, dal compositore. Qui vengono riarrangiate in maniera sublime da un chitarrista di derivazione classica, che è cresciuto ascoltandole durante l’infanzia e perciò rimaste inevitabilmente nella sua memoria profonda. 

Marquez ha tentato di avere sempre i testi in mente per illustrarli musicalmente. «Il progetto originale – si legge nel libretto allegato al CD – mirava a riflettere sulla preponderanza di zambas ( zamba è una danza argentina di origine peruviana, in tempo composto, che non ha nulla a che fare con il samba brasiliano) nella produzione di “Cuchi” (ne ha scritte più di 40), alternando otto zambas con altri otto pezzi in forme e ritmi diversi. Per evitare la monotonia e offrire una ricchezza di colori, mi sono imposto di non ripetere nessuna tonalità. Considerato l’esiguo numero di tonalità comunemente impiegate nella musica per chitarra tradizionale solista, è stata la mia maniera di arricchire la pratica del folclore. Sebbene il mio approccio sia quello di un “ospite” – non possiedo né l’invidiabile spontaneità, né il talento improvvisativo dei chitarristi tradizionali – nondimeno posso affermare che porto questa musica nel sangue».

Il titolo del progetto e del disco fa riferimento al “Clavicembalo ben temperato”, un insieme di pezzi che Bach ha editato all’inizio del XVIII secolo, i quali percorrono le 24 tonalità, mostrando come esse siano tutte praticabili, risultato dell’innovazione del “temperamento equabile”.

Marquez ha utilizzato, per il lavoro di arrangiamento, sette differenti “afinaciones” (accordature), che gli erano familiari dal repertorio classico e contemporaneo, e che sono altresì molto comuni nella musica popolare per chitarra. Un tocco delicato, una pulizia ed una tecnica impeccabili, arrangiamenti di indiscutibile eleganza ed espressività, e l’amore per ciò che sta suonando legano l’interprete all’ascoltatore. 

Tra i brani più emozionanti, “Zamba de Lozano”, “Zamba del carnaval”, “Carnavalito del Duende”, “Zamba del panuelo”, che evidenzia la capacità melodica eccezionale dell’autore e la ritmica “Chacarera del expediente”. Nella versione originale c’è un testo molto forte sulla difficile condizione della gente povera, che stride con quella dei corrotti politici argentini. Musicalmente, Marquez riesce per così dire a far emergere la drammaticità e la forza narrativa, avvalendosi della tecnica del Rasgueo, uno specifico movimento delle dita, caratteristico di tutte le danze, che fa vibrare parecchie corde mediante un singolo gesto.

E’ il momento di inserire il disco nel lettore CD o nel PC e di lasciarsi trasportare alla scoperta degli infiniti tasselli di una musica che riflette il difficile “mestiere di vivere”.