One Records/Egea pubblica un tuffo nella storia della musica Jazz.
Di Giovanni Greto
E’ un tuffo, un’immersione in un passato non così lontano – il 1956 e il 1957 – l’ascolto di questi dischi, quando il Jazz era una musica popolare di qualità. Un ascolto estremamente piacevole, rilassante, di tutto il materiale che il produttore Norman Granz, allora anche impresario della Fitgerald, riuscì ad editare in poco più di un anno, coinvolgendo due mostri sacri della musica afro-americana.
Ora sono ripubblicati integralmente, in un cofanetto di tre CD che si apre a fisarmonica, tre album diventati nel tempo dei classici del Jazz leggendari. Si parte dal singolo “Ella&Louis”, registrato il 16 agosto 1956, per proseguire con due doppi : “Ella&Louis again” (sedute di registrazione dal 23 luglio al 13 agosto 1957) e “Porgy&Bess”, registrato il 18, 19, 28 agosto e 14 ottobre 1957. Ad essi si aggiungono i due primi duetti incisi da Granz, estratti da un concerto dal vivo il 15 agosto 1956 all’Hollywood Bowl, in cui le due stelle si erano esibite ognuna con il proprio gruppo.
Per il primo LP, Granz convocò il trio di Oscar Peterson, con Ray Brown al contrabbasso e Herb Ellis alla chitarra, mentre alla batteria sedeva Buddy Rich, sostituito nel “sequel” da Louis Bellson. In entrambi i dischi, Ella e Louis risultano in primo piano, mentre il resto dei musicisti sembra lontano, come se ognuno avesse messo la sordina al proprio strumento. Ma pochi tocchi, semplici figurazioni ed un frizzante fruscio di spazzole conferiscono un sostegno ideale all’espressività dei due fuoriclasse.
Tra i titoli del primo LP spicca uno swingante “Cheek to Cheek”. E’ Satchmo a cantare per primo. Poi è la volta di Ella. La discrezione e lo Swing di Rich, con la cornetta in sottofondo, abbelliscono la vocalità, mentre nell’inciso finale Armstrong rientra con un controcanto che si protrae fino alla fine del pezzo.
Nella seconda puntata, numericamente più dilatata, risulta imperdibile “Stompin’ at the Savoy”. Un inizio dolce, a tempo medio, con la caratteristica dizione di Ella, limpida e comprensibile. Esposto con garbo interamente il tema, un break di Bellson velocizza il brano. Ella passa allo Scat e la sua voce si fa più roca. A questo punto entra Satchmo con un agile Solo, alla fine del quale, un break di otto misure di Bellson alle spazzole, determina il passaggio alle bacchette. Parte così lo Scat di Louis, quasi una serie di sillabe roche sempre uguali. La velocità aumenta. Satchmo sembra perder il controllo della sillabazione, sorride, grugnisce, stimola Ella a rientrare e a continuare assieme a lui per dar vita ad un finale festoso con simpatici botta e risposta.
Buono anche il terzo ed ultimo episodio, ovvero una selezione di brani tratti dall’opera folk di George Gershwin “Porgy&Bess, bene orchestrata, arrangiata e diretta da Russell Garcia. La prima dell’opera, composta dall’autore dieci anni dopo il successo di “Rhapsody in Blue”, ebbe luogo nel 1925. Fu un successo, anche se le recensioni critiche segnalarono un sottofondo di razzismo sia nelle liriche, che nella trama. Ciò nonostante, molte canzoni divennero standard popolari, che quasi ogni cantante americano interpretò e registrò. Tra le 15 tracce selezionate, merita una citazione probabilmente la versione più famosa, tra quelle registrate, dell’immortale “Summertime”.