Concerto di Capodanno del Teatro La Fenice di Venezia con il sindaco Brugnaro e la presidente del Senato Casellati

Presente anche il presidente della Rai, Foa. Evento culturale centrato sulle arie della migliore lirica italiana, con due coreografie danzanti proposte dalla compagnia trentina Bertoni-Abbondanza. Venezia migliora, ma l’evento di Vienna è ancora su un altro livello. 

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concerto di capodanno

Gran pienone di pubblico e di personalità al concerto di Capodanno organizzato dal Teatro La Fenice a Venezia con la partecipazione del sindaco Luigi Brugnaro, assieme alla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, al sovrintendente della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia, Fortunato Ortombina, e al presidente della Rai, Marcello Foa.

«Ringrazio la presidente del Senato, la seconda carica dello Stato, per aver voluto essere presente riconoscendo in questo modo il vostro lavoro, il vostro talento e i risultati che avete raggiunto l’anno scorso – ha dichiarato Brugnaro -. Chiaramente vi auguro che il 2019 vada ancora meglio. Dò inoltre con piacere il benvenuto al presidente della Rai, che onora questo teatro con una diretta straordinaria su Raiuno. Auguri a tutte le vostre famiglie e in bocca al lupo per il concerto».

Subito dopo ha preso la parola la presidente del Senato Alberti Casellati: «grazie a tutti voi per l’invito. Per me è un grande onore perché la Fenice costituisce un punto di riferimento della cultura italiana. Oggi l’essere qui è anche un riconoscimento per un evento che viene seguito in tutto il mondo. Un ringraziamento a voi per quello che fate, rappresentate l’Italia migliore. Rappresentate i talenti e i geni che il mondo ci invidia, la capacità dell’Italia di saper emergere sempre».

concerto di capodanno
Concerto di Capodanno Teatro La Fenice 2019 da sx Luigi Brugnaro, Maria Elisabetta Alberti C
casellati, Fortunato Ortombrina, Marcello Foa

Il coro e l’orchestra del Teatro, la soprano Nadine Sierra e il tenore Francesco Meli, sotto la direzione del maestro Myung-Whun Chung, si sono esibiti con un programma inaugurato dalla Sinfonia n. 7 in La Maggiore op. 92 di Ludwig van Beethoven che continua poi con musiche di Georges Bizet, Giuseppe Verdi, Gaetano Donizetti e Giacomo Puccini ed un paio di coreografie danzanti studiate dalla compagnia trentina Bertoni-Abbondanza. Tra i momenti clou il tradizionale “Va’ pensiero sull’ali dorate” tratto dal Nabucco e il gran finale sulle note di “Libiam ne’ lieti calici” tratto da “La Traviata”, entrambe opere di Giuseppe Verdi.

Pur crescendo nella qualità e nella proposta, il concerto di Capodanno lagunare è ancora distante dall’omologo evento viennese, che gode di tutt’altro prestigio e spessore. Certo, si tratta di due eventi con caratura e spirito diversi, l’uno che valorizza in parte la grande lirica italiana, mentre l’altro punta tutto sulla tradizione dei valzer, polke e marce della Vienna asburgica. Peccato che nel profluvio di canali digitali televisivi disponibili la Rai neghi al telecontribuente la possibilità di scegliere in diretta quale dei due eventi seguire, magari vedendo l’altro in differita. Spiace vedere come il concerto di Vienna sia sempre sciovinisticamente mandato in coda a quello di Venezia, per giunta su un altro canale. Se competizione dev’essere per l’audience, lo sia ad armi pari, magari utilizzando il canale culturale di Rai5 per la diretta integrale e contemporanea di entrambi gli eventi, prevedendo una replica di entrambi in orario successivo per chi si è perso uno dei due eventi.

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