L’emergenza Coronavirus ha avuto un forte impatto in tutta Italia, coinvolgendo tutte le famiglie e le imprese presenti sul territorio e Snam, azienda italiana di infrastrutture energetiche attiva su scala globale, si è attivata sin da subito per fronteggiare la situazione eccezionale venutasi a creare, così da proteggere la salute di tutti i propri collaboratori e mantenere la continuità del servizio essenziale di sicurezza energetica che garantisce ogni giorno al Paese.
La sicurezza e la salute al primo posto, questo è stato l’obiettivo principale delle misure messe in pratica dall’azienda guidata dal Ceo di Snam, Marco Alverà. Sin da subito è stata istituita una “task force” con un team di 20 persone attivo 24 ore al giorno e in costante contatto con la Protezione Civile e le autorità. Il primo passo è stato quello di disporre in via precauzionale il lavoro da remoto già a partire dal 24 febbraio: circa 1.700 persone residenti nelle zone più colpite hanno iniziato a lavorare da remoto solo nella prima settimana, per arrivare ad un’estensione che dal 9 marzo ha coinvolto 2.300 persone in tutte le regioni italiane.
Fondamentale è stato poi mettere in sicurezza, con tutte le misure del caso e con avanzati sistemi di gestione da remoto, le sale di controllo, gli impianti e le sedi territoriali così da continuare ad assicurare la normale operatività. La presenza fisica è stata ridotta al minimo e dove necessaria viene attualmente svolta con adeguate protezioni.
Ci sono poi casi particolari di fondamentale importanza, come il dispacciamento di San Donato Milanese, vero cuore dell’infrastruttura energetica italiana: qui prosegue la normale attività grazie ad un innalzamento della sicurezza e alla creazione di alloggi isolati e protetti che permettono agli operatori di svolgere il proprio lavoro su turni, per periodi di 14 giorni.
L’impegno di Snam non è rivolto solo al sistema aziendale interno, visto che un’altra delle iniziative è stato lo stanziamento, anche attraverso Fondazione Snam, 20 milioni di euro volto a supportare la realizzazione di iniziative in favore del sistema sanitario italiano e del terzo settore, con particolare riferimento a quelle fasce di popolazione più a rischio, quali giovani e anziani.
«Con questa iniziativa vogliamo essere vicini con tutte le nostre persone agli operatori sanitari, che stanno lavorando in modo incessante e straordinario, – sottolinea Alverà – e sostenere le istituzioni, il terzo settore e i territori italiani impegnati a fronteggiare l’emergenza. È un momento di difficoltà e preoccupazione ma con responsabilità e coesione riusciremo a superarlo».
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