Se i cittadini pagano le visite si fanno in 7 giorni nel privato e 6 in regime di “intramoenia”
E’ in media di 65 giorni l’attesa per una visita nella sanità pubblica, contro 7 giorni nel privato e 6 in regime di “intramoenia” (quando il medico svolge la propria attività in regime privato all’interno delle strutture pubbliche). Emerge dall’Osservatorio sui tempi di attesa e sui costi delle prestazioni sanitarie nei Sistemi sanitari regionali, ricerca commissionata dalla Funzione pubblica Cgil e condotta dal centro C.R.E.A. Sanità.
Si tratta della prima indagine a confrontare tempi e costi nell’arco di 3 anni (2014-2017) e su un campione di oltre 26 milioni di cittadini (44% della popolazione) in Lombardia, Veneto, Lazio e Campania, che ha preso in considerazione 11 prestazioni senza esplicita indicazione di urgenza, facendo emergere chiaramente quanto i cittadini da tempo lamentano, ovvero che le liste d’attesa nella sanità pubblica sono estremamente lunghe.
I tempi per effettuare una visita vanno da 22,6 giorni per una radiografia a una mano o una caviglia a 96,2 per una colonscopia. Le stesse prestazioni, se effettuate in “intramoenia”, registrano invece attese, rispettivamente, di 4,4 e 6,7 giorni, e nel privato di 3,3 e 10,2 giorni. I dati rafforzano le preoccupazioni emerse da precedenti ricerche. Di fatto, sottolinea Federico Spandonaro direttore di Crea Sanità, «la tempestività di accesso sembra una condizione garantita dal Servizio sanitario nazionale solo per le prestazioni urgenti. Mentre diventa di fatto un “servizio a pagamento” nei casi restanti, che sono prevalenti numericamente». L’analisi, commenta Serena Sorrentino, segretaria generale FP Cgil, ci consegna, «una situazione in cui il Ssn continua ad arretrare, soccombendo alla concorrenza del privato».
I tempi di attesa per una visita specialistica o un esame nella sanità pubblica sono aumentati in media tra 20 e 27 giorni in 3 anni. Emerge, ad esempio, che dal 2014 a oggi l’attesa per una visita oculistica nel pubblico è aumentata da 61 giorni a 88 (+ 26 giorni) e quella per una visita ortopedica da 36 giorni a 56 (+20 giorni). Per una colonscopia nel pubblico nel 2014 si sarebbe dovuto attendere 69 giorni, oggi ben 96, con un aumento di 27 giorni. La rilevazione mostra che «non solo il fenomeno non si riduce negli ultimi anni, anzi tende semmai ad aggravarsi», sottolinea Spandonaro. Si rileva, inoltre, aggiunge una «grande variabilità regionale, come anche fra strutture diverse e prestazioni», cosa che suggerisce «carenza di organizzazione e coordinamento nel gestire in modo efficiente la domanda». Emerge «un disallineamento tra le aspettative dei cittadini e i tempi di attesa dell’offerta pubblica, così come tra i costi».