I ricercatori hanno studiato in cinque anni con il supporto dei fondi europei le cellule del glioblastoma e le relative cellule staminali
Si è svolto a Lubiana l’incontro finale del progetto “Glioma”, finanziato con 1.300.331 euro nell’ambito del programma per la cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia 2007 provenienti da mezzi del Fondo europeo di sviluppo regionale e dai fondi nazionali. La coordinatrice del progetto è stata la professoressa Tamara Lah Turnšek dell’Istituto nazionale di biologia (NIB), partner responsabile del progetto. Gli altri partners erano l’Università di Lubiana (con il Centro clinico universitario), l’Azienda ospedaliero universitaria di Udine, Elettra sincrotrone di Basovizza e l’Azienda ULSS 14 di Chioggia.
L’obiettivo principale del progetto è stato quello di istituire una rete internazionale per l’identificazione, la diagnosi e il trattamento dei tumori cerebrali nelle regioni vicine della Slovenia e dell’Italia. Il progetto “Glioma” si è concentrato sulle cellule del glioblastoma e sulle cellule staminali del glioblastoma, alle quali si attribuisce un ruolo chiave nello sviluppo del tumore, e sul loro microambiente. Nell’ambito del progetto i partners hanno creato una banca congiunta interregionale dei tessuti cerebrali tumorali e delle colture cellulari da essi isolate, con i relativi dati biomedici.
Per l’identificazione e la convalida dei nuovi biomarcatori di cellule del glioblastoma e di cellule staminali del glioblastoma, i ricercatori hanno utilizzato un approccio di biologia sistematica, che unisce l’approccio molecolare con la bioinformatica. Hanno scoperto numerosi nuovi biomarcatori, dedicandosi nelle ulteriori ricerche a quelli che potrebbero essere utili nel trattamento mirato e nel monitoraggio delle risposte al trattamento. Tra gli approcci alternativi all’identificazione dei potenziali biomarcatori hanno esaminato la tecnologia dei nano anticorpi, con la quale hanno scoperto dei marcatori altamente specifici delle cellule staminali del glioblastoma.
Nell’ambito del progetto hanno stabilito un nuovo modello animale dei tumori cerebrali negli embrioni dello Zebra Denio. Le cellule tumorali con i geni silenziati per i biomarcatori delle cellule staminali del glioblastoma sono state inserite nel cervello dello Zebra Danio ed è stato osservato il loro ruolo nella formazione e nello sviluppo dei tumori.
L’alta eterogeneità cellulare dei tumori ostacola la terapia mirata, perciò, nell’ambito del progetto “Glioma”, hanno studiato l’interazione delle cellule tumorali con il loro microambiente. Hanno dimostrato che nel microambiente dei tumori cerebrali di diverso grado sono presenti delle cellule staminali non-tumorigene, che aumentano l’aggressività delle cellule del glioma e potrebbero rappresentare un nuovo bersaglio per i farmaci. Inoltre, i marcatori superficiali di queste cellule sono molto caratteristici nella previsione del decorso della malattia, il che consente un approccio clinico individualizzato. I potenziali nuovi fattori prognostici e i bersagli per i farmaci sono in fase di accertamento in una grande ricerca clinica europea.
Complessivamente, questi risultati e le numerose pubblicazioni che ne derivano, mostrano un alto impatto scientifico del progetto, ma per migliorare il trattamento dei tumori cerebrali e per offrire un’opportunità economica all’industria, è fondamentale una buona riuscita del trasferimento delle tecnologie e dei risultati del progetto nell’utilizzo clinico. I risultati del progetto “Glioma” già rappresentano la base delle attività di ricerca di Biosistemika, un’impresa di recente costituzione, una spin-off del NIB, e ci aspettiamo anche che i nostri risultati possano essere interessanti per alcune aziende del settore della biotecnologia, della biomedicina e della farmacia da entrambi i lati del confine e anche oltre.