Nell’ultimo anno, gli italiani (71%) hanno diminuito o annullato gli sprechi che valgono oltre 16 miliardi di euro all’anno che finiscono nella spazzatura
In occasione della “Gionata nazionale per la prevenzione dello spreco” che si celebra il 5 febbraio, Coldiretti ha diffuso il suo decalogo per ridurre gli scarti che valgono, su base annua, qualcosa come 16 miliardi di euro che finiscono nella spazzatura, talvolta anche con problemi per il suo smaltimento corretto.
Il decalogo parte dal fare la lista della spesa, leggere attentamente la scadenza sulle etichette, verificare quotidianamente il frigorifero dove i cibi vanno correttamente posizionati, effettuare acquisti ridotti e ripetuti nel tempo senza eccedere nella grande spesa settimanale, privilegiare confezioni adeguate, scegliere frutta e verdura con il giusto grado di maturazione, preferire la spesa a “km 0” e di stagione che garantisce una maggiore freschezza e durata, riscoprire le ricette degli avanzi, dalle marmellate di frutta alle polpette fino al pane grattugiato, ma anche non avere timore di chiedere la “doggy bag” al ristorante per portare a casa gli avanzi del cibo.
Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, quasi tre italiani su quattro (71%) hanno diminuito o annullato gli sprechi alimentari nell’ultimo anno, mentre il 22% li ha mantenuti costanti ma c’è anche un 7% che dichiara di averli aumentati. Il risultato è che nonostante la maggiore attenzione il problema resta rilevate con lo spreco di cibo che nelle case degli italiani ammonta ancora a circa 145 kg all’anno per famiglia, secondo Waste Watcher. Agli sprechi domestici che secondo la Coldiretti rappresentano in valore ben il 54% del totale, vanno aggiunti quelli nella ristorazione (21%), nella distribuzione commerciale (15%), nell’agricoltura (8%) e nella trasformazione (2%) per un totale di oltre 16 miliardi in un anno che finiscono nella spazzatura.
Invertire la rotta si può e si deve, anche grazie alla legge 166/16 con la ristorazione che si attrezza e in un numero crescente di esercizi mette a disposizione riservatamente dei clienti confezioni o vaschette ad hoc per portare a casa il cibo non consumato, mentre sono aumentate le industrie e le catene di distribuzione che stringono accordi per consegnare le scorte alimentari a rischio scadenza ai più bisognosi con il Banco alimentare che stima un aumento delle donazioni di ben il 20% dall’entrata in vigore della legge, anche grazie alla semplificazione delle procedure.
Nelle case – sostiene la Coldiretti – il 63% degli italiani che ha ridotto lo spreco utilizza quello che avanza nel pasto successivo. Sulle tavole degli italiani sono tornati i piatti del giorno dopo come polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia. Ricette che non sono solo un’ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato secondo una usanza molto diffusa che ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio, come a ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o, al Sud, la frittata di pasta.
I piatti antispreco sono tanti, basta solo un po’ di estro e si possono preparare delle ottime polpette recuperando della carne macinata avanzata semplicemente aggiungendo uova, pane duro e formaggio oppure la frittata di pasta per riutilizzare gli spaghetti del giorno prima e ancora la pizza rustica per consumare le verdure avanzate avvolgendole in una croccante sfoglia. Se avanza del pane, invece, si può optare per la più classica panzanella aggiungendo semplici ingredienti, sempre presenti in ogni casa, come pomodoro olio e sale per arrivare alla più tradizionale ribollita che utilizza cibi poveri come fagioli, cavoli, carote, zucchine, pomodori e bietole già cotte da unire al pane raffermo. Ma anche la frutta – conclude la Coldiretti – può essere facilmente recuperata se caramellata, cotta per diventare marmellata o più semplicemente macedonia.