Energia elettrica pulita dal recupero calore grazie ad un chip sviluppato da UniPi

La ricerca dell’ateneo pisano converte il calore in elettricità per utilizzatori a bassa potenza.

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Energia elettrica pulita

Strutture in silicio su scala nanometrica e integrabili su chip che funzionano da generatori termoelettrici, convertendo direttamente il calore in energia elettrica: questo lo studio di un gruppo di ingegneri elettronici del dipartimento di ingegneria dell’Università di Pisa che ha pubblicato due lavori dimostrando la validità di una tecnologia basata su un materiale come il silicio, biocompatibile e non inquinante (si ricava a partire dalla sabbia) per la produzione di energia elettrica pulita sfruttando calore di scarto.

«Siamo riusciti – spiega Giovanni Pennelli, coordinatore del gruppo di ricercatori – a produrre un chip in silicio nanostrutturato che produce energia elettrica dal calore. Il nostro dispositivo, invece che consumare energia, la produce sfruttando una superficie calda (corpo umano, termosifone, altri dispositivi che si riscaldano) e può alimentare gli altri dispositivi senza utilizzare le batterie, che sono costose, hanno bisogno di ricarica e alla fine del ciclo produttivo devono essere riciclate-ricondizionate per non inquinare».

Il dispositivo che produce energia elettrica pulita, aggiunge la ricercatrice Elisabetta Dimaggio, «funziona ovunque ci sia elettronica da alimentare a bassa potenza, per esempio con nodi sensori, e potrebbe essere un elemento importantissimo per abbattere costi e inquinamento in contesti industriali, ma può essere usato anche per raffreddare le superfici, quindi non solo come generatore ma anche integrato in sistemi che si riscaldano durante il funzionamento, come enormi data center energivori».

Questa ricerca, conclude Sergio Saponara, direttore del dipartimento di inbgegneria dell’informazione dell’ateneo pisano, «è fondamentale per fornire alle aziende gli strumenti per una transizione digitale secondo i principi richiesti dalle trasformazioni dell’industria 5.0, che devono avere al centro persone e ambiente».

 

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