L’esperienza dell’iniziativa “Econdominio” nel NordEst ha consentito di tagliare i consumi migliorando la qualità del riscaldamento
Ristrutturare energeticamente vecchi edifici è possibile e anche conveniente come dimostra l’esperienza condotta da “Econdominio”, una Esco emiliana specializzata nella promozione e diffusione della cultura dell’efficienza energetica in condominio attiva in tutt’Italia.
Da 3 anni al fianco delle istituzioni locali, “Econdominio” punta ad abbattere le emissioni inquinanti provocate dal riscaldamento residenziale – specialmente quello dei condomini centralizzati “energivori” realizzati prima del 1990 -, seconda causa di inquinamento urbano dopo i trasporti. Un’attività che svolge non solo attraverso campagne di informazione presso gli amministratori condominiali e i cittadini, ma anche sostenendo il processo di diagnosi e fornendo soluzioni di interventi efficaci e qualificati a norma di legge e senza spese per i condòmini. L’intervento previsto a seguito della diagnosi viene infatti interamente ripagato attraverso gli sgravi fiscali (65% di rimborso entro il 31 dicembre 2016), sommati al Risparmio Energetico certo e garantito dal Contratto di Rendimento Energetico (EPC) abbinato al Finanziamento Tramite Terzi (FTT).
Per Fabrizio Ferrari di “Econdominio” «i Paesi del mondo hanno sottoscritto un impegno alla COP21 secondo cui il riscaldamento globale deve essere mantenuto “ben al di sotto dei 2°C” con lo sforzo di arrivare a 1,5°C; l’Europa ha inoltre imposto degli obblighi molto chiari in materia di efficienza energetica (direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, la 2010/31/UE, e quella sull’efficienza energetica, la 2012/27/UE). E’ dunque necessario e più che mai urgente intervenire con azioni risolutive a lungo termine, partendo proprio dai condomìni, seconda fonte di inquinamento in città».
Una recente monografia pubblicata da RSE Spa (Ricerca sul Sistema Energetico) mette in evidenza le ragioni per le quali, nonostante l’impegno delle istituzioni e il fatto che l’Italia sia il Paese con il più elevato livello di detrazioni fiscali in Europa – del 65% ancora fino a dicembre 2016 – l’efficienza energetica produca ancora pochi punti di PIL, vale a dire, si efficienta ancora troppo poco.
Tra le barriere che maggiormente impediscono la realizzazione di interventi di efficientamento energetico ci sono: la mancanza di informazioni presso il cittadino (che, seppur sensibile al tema della spesa per il riscaldamento non è realmente consapevole delle azioni che possono essere intraprese); il mancato coinvolgimento di soggetti finanziari che consentano gli investimenti; il processo decisionale, che potrebbe essere favorito da un aggregatore che metta a disposizione degli utenti un “pacchetto chiavi in mano”.
L’unico modo per capire come effettuare i corretti interventi sugli edifici ancora da riqualificare è realizzare una diagnosi energetica preventiva (resasi obbligatoria per legge con D.Lgs 102/2014 per tutti gli stabili condominiali d’Italia se si devono installare sistemi di contabilizzazione del calore entro il 31 dicembre 2016) – come quelle promosse da “Econdominio” con la “Campagna di diagnosi energetica gratuita per i condomìni centralizzati”, patrocinata dalle istituzioni e oggi già attiva in 39 province di 7 regioni italiane.
In merito al secondo ostacolo, “Econdominio” ha pronta una soluzione con il “Contratto di rendimento energetico (EPC)” abbinato a un “Finanziamento tramite terzi” (FTT) che consente al singolo condomino di usufruire di grandi benefici senza aumento di costi, ma anzi con la certezza che andranno a diminuire al termine degli ammortamenti. Il contratto EPC è una formula contrattuale europea, recepita in Italia dal 2008 e realizzabile solo dalle ESCo, che permette al condominio di effettuare il pagamento dilazionato nel tempo in funzione dell’ottenuto risparmio energetico, con immediati risultati di abbattimento della spesa energetica, preventivati a priori e garantiti per 10 anni, tutelando al massimo i condòmini poiché l’opera di efficientamento viene pagata solo tramite il risparmio conseguito, senza alcun esborso di denaro.
Particolarmente significativi i risultati conseguiti dall’azione eseguita da “Econdominio” nelle regioni del NordEst. Partita nel 2010, la campagna in Emilia Romagna ha coinvolto fino ad oggi 6.526 alloggi e 490 negozi per una superfice riscaldata totale di 612.625 mq. L’azione di risanamento energetico ha consentito di ridurre la potenza installata di quasi 42.000 kW (quasi la metà), mentre il taglio alle emissioni di CO2 su base annua è stata di 5.490 tonnellate. In Veneto, dal 2011 ad oggi il risanamento energetico ha coinvolto 4.338 alloggi e 293 negozi pari ad una superficie totale riscaldata di 420.712 mq. La riduzione di potenza installata è stata di quasi 22.000 kW, mentre il taglio alle emissioni di CO2 su base annua è stata di 3.386 tonnellate. In Friuli Venezia Giulia dal 2012 gli interventi hanno riguardato 1.955 alloggi e 177 negozi pari ad una superficie totale riscaldata di 188.214 mq. La riduzione di potenza installata è stata di oltre 15.000 kW (più che dimezzata), mentre il taglio alle emissioni di CO2 su base annua è stata di 1.897 tonnellate. In Trentino Alto Adige l’attività di risanamento è iniziata nel 2013 e hanno interessato 1.796 alloggi e 79 negozi pari ad una superficie riscaldata di 143.722 mq. La riduzione di potenza installata è stata di quasi 7.000 kW, mentre il taglio alle emissioni di CO2 su base annua è stata di 965 tonnellate.