Qualità della vita, Bolzano ritorna al primato accompagnata da Trento al terzo posto

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Alto Adge Bolzano Piazza Walther in occasione del Festival del Gusto 300 dpi
La classifica del Sole 24 ore conferma un’Italia divisa in due, tra un Nord dove si vive e lavora bene e un Sud sempre più sottosviluppato

 

Alto Adge Bolzano Piazza Walther in occasione del Festival del Gusto 300 dpiL’edizione 2015 della ricerca del Sole 24 Ore sulla “Qualità della vita nelle province italiane” incorona nuovamente Bolzano al primo posto (che scala d’un colpo 9 posizioni: era decima nel 2014), accompagnata al terzo posto dalla “cugina” Trento al terzo posto (nel 2014 era seconda) e Milano nella posizione di damigella d’onore al secondo posto (nel 2014 era ottava).

Il terzetto di testa è completato nelle prime dieci posizioni da realtà del Nord, con l’eccezione della sara Olbia Tempio (sesto posto), mentre altre realtà del NordEst vedono Bologna (12), Parma (13), Modena (14), Belluno (17), Udine (18), Gorizia (19) e la priam del Veneto, Verona, al trentunesimo posto.

Più scontato il quadro nella parte bassa della pagella finale: un concentrato di centri del Mezzogiorno, con Reggio Calabria sull’ultimo gradino, statisticamente poco distante dalla provincia al di là dello Stretto, Messina (104).

Anche quest’anno l’indagine si snoda in sei aree tematiche (Tenore di vita, Affari e lavoro, Servizi, Popolazione, Ordine pubblico, Tempo libero) e 36 indicatori con relative classifiche parziali, di tappa e finali. 

Bolzano ritorna al primato per la quinta volta in 26 anni di ricerca (dopo 2012, 2010, 2001 e 1995), vantando anche diversi altri piazzamenti nella top ten. Molti i punti di forza evidenziati dall’indagine per la realtà altoatesina: nei primi due capitoli (più economici) si guadagna un ragguardevole quarto posto grazie in particolare agli indicatori sull’occupazione (71% contro una media del 56%), sulla scarsa quota di crediti in sofferenza (5,7%, ossia meno di un terzo rispetto al valore medio), dei consumi (2.660 euro per famiglia, 700 in più della media). Buon posizionamento (è terza) anche in Popolazione (al meglio negli indicatori sull’indice di vecchiaia e speranza di vita) e Tempo libero (prima per presenze agli spettacoli e nella top ten per sport e spesa dei turisti stranieri) . Più contenute (e in discesa) le performance nei capitoli Servizi (22° posto) e Ordine pubblico (dove si evidenzia un peggioramento dei reati denunciati).

Soddisfatto del risultato il presidente della provincia di Bolzano, Arno Kompatscher: «qualità dei servizi porta a qualità di vita, e qui abbiamo una lunga esperienza di buon autogoverno e di gestione dell’autonomia a vantaggio della popolazione. Tutto questo senza far mancare il nostro contributo al risanamento del debito pubblico. Essere ai vertici delle classifiche nazionali per la qualità di vita «è un risultato che fa piacere, tanto più se a confermarlo sono dati oggettivi stilati da una fonte prestigiosa come il Sole 24Ore», spiega kompatscher che sottolinea come il pacchetto di interventi per rilanciare l’economia, ad esempio, abbia portato effetti positivi e la disoccupazione nel frattempo è scesa addirittura sotto il 4%, tornando ai livelli precedenti la crisi.

La qualità di vita è frutto della capacità di buon autogoverno. «Il modello di autonomia permette all’amministrazione pubblica da un lato di operare vicino ai cittadini e di intercettarne le esigenze, dall’altro di avere un controllo immediato, utile a trovare le soluzioni migliori ai problemi secondo il principio della sussidiarietà», aggiunge Kompatscher. Il presidente ricorda inoltre l’importanza di spendere bene le risorse provenienti dal gettito fiscale, «che non sono risorse girate dallo Stato alla provincia autonoma, ma risorse esclusivamente prodotte sul nostro territorio, sono le tasse pagate dai cittadini e dalle imprese dell’Alto Adige».