Indagine di Cittadinanzattiva in occasione della Giornata mondiale dell’acqua. La spesa sale a 500 euro/anno a famiglia.
La bolletta dell’acqua è sempre più cara per le famiglie italiane che devono fronteggiare rincari sempre più alti, spesso non tanto per la fornitura in sé dell’Oro Bianco, ma per tutti i servizi annessi, dalla distribuzione alla depurazione, laddove esiste.
Oasi di acqua economica in un panorama di caro bolletta dell’acqua è Milano che si conferma nel 2024 il capoluogo con l’acqua al prezzo più basso secondo il XX Rapporto sul servizio idrico integrato, a cura dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, diffuso in vista della Giornata mondiale dell’acqua che si celebra il 22 marzo.
Secondo l’indagine, basata su una famiglia composta da 3 persone, due genitori e un solo figlio, con un consumo annuo di 182 metri cubi, nel 2024 la spesa a famiglia è stata di 500 euro. Quasi 20 euro in più rispetto ai 481 euro spesi nel 2023. Ma se il confronto viene fatto con il 2019 – cioè prima della crisi pandemica – la spesa per l’acqua è salita del 23%.
«Per chi ha accesso al bonus sociale idrico, appartenente ad un nucleo familiare di tre persone e soglia Isee fino a 9.530 euro, il risparmio annuo si attesta sui 110 euro» afferma il Rapporto.
La regione in cui si rileva la spesa media più bassa per la bolletta dell’acqua è il Molise (234 euro), dato invariato rispetto al 2023. Al contrario, la regione con la spesa più elevata è la Toscana (748 euro) dove, rispetto al 2023, si registra un aumento medio del 2,3%. L’incremento più consistente interessa l’Emilia Romagna (+8,8%) e l’Abruzzo (+8,5%). Frosinone resta in testa alla classifica delle province più care con una spesa media annuale di 917 euro (+5,7%) mentre Milano conquista anche nel 2024 la palma di capoluogo più economico con 185 euro.
Fra i capoluoghi di provincia, aumenti a due cifre per Salerno (+16,1%), Novara e Verbania (+12,9%), Rovigo (+11,1%). A Latina si registra un decremento del 37%. In base a dati Istat, riporta l’Osservatorio, nel 2023 l’86,4% (+0,4 rispetto all’anno precedente) delle famiglie allacciate si dichiara molto (21,5%) o abbastanza soddisfatto (64,9%) del servizio idrico, contro un 13,6% poco o per niente.
Nello stesso anno, l’8,9% ha lamentato irregolarità nell’erogazione, percentuale che sale al 15,8% nelle regioni del Sud e al 24,3% nelle Isole. La fornitura irregolare del servizio, oltre alle problematiche di accesso, incide negativamente in molti casi anche sui livelli di fiducia dei cittadini nei confronti dell’acqua di rubinetto. In media una famiglia su 4 è poco o per niente soddisfatta della qualità dell’acqua di rubinetto, con situazioni di maggiore criticità al Sud e soprattutto nelle Isole dove il 53,4% di esse dichiara di non fidarsi a berla, a fronte di una media nazionale del 28,8%, comunque alta. Ciò spiega in parte perché gli italiani siano i primi consumatori di acqua in bottiglia in Europa (con una media annua di 208 litri pro capite) e secondi al mondo dopo il Messico (che detiene un media annua pro capite di 244 litri).
Nella spaccatura fra Nord e Sud Italia il denominatore comune è l’esagerato numero di enti gestori della rete: in totale 2.110 nel 2022, di cui 1.738 in economia (82,4%), ovvero comuni ed enti locali con poche disponibilità economiche nel miglioramento del servizio e solo quattro enti su 10 si sono occupati dell’intera filiera, dal prelievo alla depurazione, con un italiano su 10 non è ancora allacciato alla fognatura nel 2022.
Una frammentazione che c’è soprattutto in Calabria, Campania, Molise, Sicilia ma anche in Valle d’Aosta e in Trentino e Alto Adige. «Occorre razionalizzare il numero affinché abbiano più forza per fare gli investimenti e per avere meno dispersione – esorta il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin – C’è la necessità di un coordinamento di tante azioni, sia infrastrutturali che culturali, educative, per una corretta gestione».
Per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie di “Dario d’Italia”, iscrivetevi al canale Telegram per non perdere i lanci e consultate i canali social della Testata.
Telegram
https://www.linkedin.com/company/diarioditalia
https://www.facebook.com/diarioditalia
© Riproduzione Riservata