I governi dei paesi europei devono abbandonare il buonismo e scendere in guerra contro il nemico che attacca la civiltà occidentale. Annunciati altri attacchi a danno di altri paesi
E’ di oltre 30 morti e di 200 feriti il bilancio quasi definitivo degli attacchi terroristici che hanno scosso oggi Bruxelles con due esplosioni all’aeroporto della capitale e quella nella metropolitana di Maalbeek, a due passi dalla sede della Commissione europea. Gli attentati sono stati rivendicati dall’Isis con una dichiarazione ad un’agenzia stampa: «i combattenti dello Stato islamico hanno condotto una serie di attentati con cinture e dispositivi esplosivi, prendendo di mira un aeroporto e una stazione centrale della metro nel cuore della capitale belga Bruxelles». «Il Belgio è stato colpito perché parte della coalizione internazionale» che combatte contro il dilagamento dell’Isis in Medio oriente e nell’Africa settentrionale.
Gli attentati hanno fatto scattare il massimo livello di allerta nel cuore dell’Europa e indotto le autorità a rafforzare le misure di sicurezza negli aeroporti delle principali capitali del mondo, incluso quello di Fiumicino. Il ministro belga della Sanità, Maggie de Block, ha detto che all’aeroporto sono rimaste uccise 14 persone e ferite 81. Mentre per quanto riguarda la metro Malbeek, la società dei trasporti della città (Stib) ha detto che ci sono 20 morti e 55 feriti. Cifre che cambiano continuamente, anche per via della gravità di alcuni feriti.
Il procuratore federale Frederic Van Leeuw ha definito le tre esplosioni «attacchi terroristici», confermando almeno un kamikaze all’aeroporto di Zaventem. Da parte loro, online molti sostenitori dell’Isis festeggiano, aggiungendo che molti di loro stanno utilizzando l’hashtag in arabo #Brusselsonfire, simile al #Parisonfire utilizzato dopo gli attacchi dello Stato islamico a Parigi del 13 novembre.
«Con gli attacchi di Bruxelles è stata colpita tutta l’Europa», ha detto il presidente francese, Francois Hollande. «I ripugnanti attentati di Bruxelles ci spingono a restare uniti: solidarietà con le vittime e fermezza contro i terroristi» è stato il messaggio del portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, pubblicato su Twitter. «Sono scioccato e preoccupato per gli eventi di Bruxelles. Faremo tutto ciò che possiamo per aiutare», ha affermato il premier britannico David Cameron in un tweet. Il governo britannico ha rafforzato la presenza della polizia nel Paese, ha annunciato Mark Rowley, il capo dell’anti-terrorismo di Scotland Yard. In particolare saranno presidiati con più agenti gli obiettivi sensibili a Londra, come metropolitana ed aeroporti. L’allerta anti-terrorismo resta al livello “grave”, dove si trova dall’agosto 2014, con un attentato “altamente probabile”.
Le due cariche esplosive all’aeroporto di Bruxelles si trovavano ai banchi accettazione dell’American Airlines e vicino al bar della catena Starbucks: la hall delle partenze è stata completamente devastata. Scene di panico fra i passeggeri, che subito sono stati evacuati dallo scalo, che è stato chiuso. Testimoni riferiscono di migliaia di persone che per ragioni di sicurezza sono state fatte evacuare sulla pista. Altri raccontano inoltre di aver sentito degli spari prima delle esplosioni e di aver udito delle grida in arabo.
A poco più di quattro mesi dagli attentati di Parigi e a pochi giorni dall’arresto a Bruxelles della “primula rossa” Salah Abdeslam, considerato la mente degli attacchi in Francia, nel mirino è finita proprio la capitale belga, sede delle principali istituzioni europee. Gli attentati sono stati rivendicati dall’Isis che minaccia anche altre operazioni in Europa. Il Belgio ha decretato tre giorni di lutto nazionale, chiuso le frontiere e interrotto i collegamenti ferroviari, schierando anche i militari nelle strade, mentre si susseguono gli allarmi per eventuali nuovi attacchi: allerta bomba all’ospedale di Saint-Pierre, dove sono state ricoverate diverse persone ferite negli attentati di stamane e dove era stato ricoverato Salah Abdeslam dopo la sua cattura. Un allarme ha interessato anche il Palazzo Reale, e sono state evacuate per ragioni di sicurezza l’università di ULB a Bruxelles, la centrale nucleare di Liegi e un cinema ad Anversa.
La polizia ha diffuso una foto dei tre presunti attentatori all’aeroporto di Zaventem: due sono vestiti in abiti scuri e secondo gli inquirenti potrebbero essere morti nell’attentato, mentre il terzo con una giacca chiara e un cappello è tuttora ricercato e, come è accaduto nei giorni successivi alle strage di Parigi, la Procura ha chiesto ai media di non pubblicare alcuna informazione sulle operazioni in corso. L’allerta è altissima anche in tutte le capitali del Continente: a Parigi evacuata la gare du Nord per un falso allarme per un pacco sospetto, innalzate le misure di sicurezza anche negli aeroporti italiani.
L’occidente deve dare prova immediatamente di non volere soggiacere a chi diffonde il terrore nella propria civiltà: difficilmente si otterrà dall’Isis l’abbandono della lotta armata solo con il ricorso alla trattativa politica. Serve fare un passo in più, sicuramente doloroso e foriero di rischi, ma il dispiegamento degli eserciti occidentali contro il terrorismo islamico pare ormai ineludibile.