Il più grande bacino lacustre italiano chiamato a dissetare le campagne del Mantovano ed arginare il cuneo salino della foce del fiume Po
La carenza di precipitazioni degli ultimi due mesi sta iniziando a compromettere i fiumi e i bacini idrici, oltre che l’agricoltura. Il fiume Po è ai minimi degli ultimi due anni, con livelli al di sotto dello zero idrometrico di 3,29 metri alla confluenza con il fiume Ticino (orami ridotto in più punti ad un rigagnolo d’acqua) del Ponte della Becca e di ben 7,32 metri a Cremona, prossimo al record di 7,86 metri del 21 luglio 2006.
Proprio a Cremona la portata del Po è di soli 430 metri cubi al secondo, circa la metà della media mensile. Ancora più critica la portata a Pontelagoscuro a Ferrara, dove la portata si ricuce ancora a 407 metri cubi al secondo, il 36% del normale.
In questo contesto di scarsità di piogge, l’Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo) sta chiamando in soccorso i maggiori bacini lacustri. Il lago di Garda sta calando di un centimetro al giorno, abbondante, erogando ogni giorno tramite l’emissario Mincio 80 meri cubi d’acqua al secondo tramite la diga di Salionze, che è al massimo della sua portata. L’acqua per 65 mc/sec va a beneficio delle campagne assetate del mantovano e 15 mc/sec per contrastare la risalita del cuneo salino alla foce del Po, per evitare anche la messa fuori uso della centrale di potabilizzazione di Ponte Molo che alimenta gli acquedotti del Ferrarese.
La capacità di alimentazione della pianura Padana da parte del Garda non è illimitata: calando di un centimetro al giorno, si può emungere per circa un mese, visto che attualmente il lago è a +55 cm sullo zero idrometrico, livello che pone non pochi problemi alla navigabilità del lago e, soprattutto, agli attracchi dei battelli ai porti. La stessa Comunità del Garda è tassativa nel respingere la richiesta di maggiore portata: «dobbiamo tutelare la navigabilità e le spiagge del lago» precisa il segretario della Comunità Pierlucio Ceresa, che annuncia invece una prossima diminuzione della portata a partire dal 15 di agosto d’accordo con l’Aipo, che ribadisce come del Garda sia disponibile circa l’1% del totale volume d’acqua custodito nel bacino, vale a dire circa 500 milioni di metri cubi d’acqua rispetto ad un totale di 50 miliardi.
Ora tocca a Giove pluvio intervenire per portare beneficio alle campagne assetate e a portare un po’ di frescura dopo settimane roventi su tutto il NordEst.