Qualità dell’aria: dopo il deferimento dell’Italia alla Corte di giustizia europea per i superamenti dei limiti di polveri sottili (PM10), deciso dalla Commissione europea, prendono posizione gli assessori all’ambiente delle regioni Emilia-Romagna (Paola Gazzolo), Piemonte (Alberto Valmaggia), Lombardia (Raffaele Cattaneo) e Veneto (Gianpaolo Bottacin). È in questo territorio che vive il 40% della popolazione italiana e si produce oltre il 50% del Pil nazionale.
«Le Regioni del bacino padano sono unite, insieme al Governo, per un unico obiettivo: un’aria più pulita. Un impegno che viene da lontano, rilanciato lo scorso giugno a Bologna con il nuovo accordo per misure integrate e strutturali in tutti i settori più impattanti: combustione di biomasse, trasporti e attività in ambito agricolo. Per la prima volta definisce azioni omogenee d’area vasta e le affianca a un pacchetto di 16 milioni per ridurre le emissioni. L’intesa è al rialzo – sottolineano gli assessori -: punta a condividere le politiche più sfidanti e coraggiose attivate in ogni territorio. È la prova dell’impegno messo in campo su un tema prioritario, anche puntando al coordinamento delle misure sulla qualità dell’aria con quelle di mitigazione dei cambiamenti climatici».
Per i quatto amministratori regionali «i trend delle concentrazioni di PM10 parlano chiaro: negli ultimi 15 anni i livelli si sono significativamente ridotti, nonostante le condizioni meteorologiche e geografiche della valle del Po che incidono sulla formazione e la dispersione degli inquinanti. E’ merito delle strategie attuate e del grande investimento realizzato: oltre 18 miliardi spesi dal 2005 per l’efficientamento energetico di case e imprese, l’aumento della produzione di energia rinnovabile, il miglioramento delle performance ambientali delle aziende agricole e gli interventi per la riduzione delle emissioni di ammoniaca, la mobilità sostenibile di persone e merci con nuove piste ciclabili, chiusura dei centri storici, limitazioni alla circolazione e potenziamento del trasporto pubblico: tutti esempi concreti del lavoro svolto, con la collaborazione delle amministrazioni locali».
Agli interventi strutturali, le quattro Regioni del bacino radano, in rete con altri 14 partner italiani e internazionali, affiancano azioni concrete del progetto “Life Prepair” per educare, informare e formare la popolazione. Con un finanziamento di 17 milioni di euro (10 messi a disposizione dall’Europa) puntano a promuovere stili di vita, produzione e consumo più sostenibili per tagliare le emissioni.
«Proprio nei giorni scorsi è entrato in azione il protocollo di monitoraggio comune antismog – ricordano gli assessori -. E’ la prima misura di “Prepair” che vede la luce e permetterà di valutare l’efficacia delle misure messe in campo. La conoscenza è parte integrante della risposta al problema, che passa necessariamente anche dal coinvolgimento delle popolazioni e dalla loro collaborazione. Il nostro è un impegno a 360 gradi perché l’aria non ha confini. La sfida per la qualità dell’aria è la sfida del futuro».