Protezione di lupi e orsi verso il depotenziamento

La politica europea punta a portarli da “rigorosamente protetto” a solo “protetto”, aprendo agli abbattimenti degli esemplari. Protesta degli ambientalisti. E in Trentino Fugatti prepara le doppiette per lupi ed orsi.

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Orsi in Trentino protezione di lupi ed orsi

La politica va in cortocircuito sul tema della protezione dei grandi carnivori che popolano il continente europeo, specie i territori di montagna, puntando a depotenziare lo status di protezione di lupi ed orsi colpevoli di fare il loro mestiere di predatori attaccando spesso gli animali di allevamento non sufficientemente protetti.

A dare il via al passaggio dello status da “rigorosamente protetto” a semplice “protetto” è il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen che ha proposto la revisione della Convenzione di Berna che tutela i lupi, secondo cui la presenza dei lupi è cresciuta significativamente tale da diventare una fonte di pericolo in alcune regioni europee, specie per il bestiame. La Commissione propone quindi di consentire l’attivazione di campagne di selezione per contenerne la presenza.

La proposta del presidente uscente von der Leyen della Commissione europea ha suscitato la protesta delle associazioni ambientaliste che le hanno indirizzato una petizione volta a farla desistere dal suo intento, probabilmente scattato dopo che un suo pony era stato sbranato proprio da un lupo.

Sarà difficile che la proposta veda effettivamente luce, specie prima delle elezioni del giugno 2024 che eleggeranno il nuovo Europarlamento e a ruota la nuova Commissione: ogni modifica alla Convenzione di Berna richiede una decisione del Consiglio e una maggioranza qualificata degli Stati membri per approvare la proposta della Commissione. All’inizio del 2023, 12 ministri dell’Ambiente hanno scritto al Commissario Sinkevičius assumendo una chiara posizione contro il declassamento dello status di protezione del lupo. Una posizione che ha visto l’Italia distinguersi, con il ministro Lollobrigida schierato con Francia, Austria, Polonia, Romania, Grecia, Finlandia e Lettonia a favore degli abbattimenti.

Dai lupi agli orsi. Anche per i plantigradi ci sono pressioni per rivederne lo status di protezione e in Trentino si punta ad approvare una legge che consenta l’abbattimento fino a 8 orsi all’anno per contenerne il numero, suscitando le proteste del mondo animalista e di buona parte della politica locale e nazionale.

Il presidente del Trentino, il leghista Maurizio Fugatti, nel suo discorso di secondo insediamento punta a fare emanare dal governo una norma di attuazione dello Statuto speciale con cui si consegni la competenza primaria all’Autonomia nelle pratiche di regolamentazione dei grandi carnivori, consentendo l’abbattimento di orsi ma anche di lupi per contenerne la presenza sul territorio.

Una proposta che cozza contro la decisione del Tribunale amministrativo di Trento che ha sospeso le ordinanze di uccisione degli orsi problematici già catturati e custoditi nella struttura del Casteller, chiedendo alla Corte di giustizia europea di pronunciarsi sul merito, una decisione che farà status in tutt’Europa sulla protezione di lupi ed orsi e che potrebbe rintuzzare la debordante voglia di doppiette che permea gran parte della politica locale, nazionale ed europea.

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