Secondo Aceper sostenibilità è anche recuperare e riutilizzare le risorse.
Il biometano può dare una marcia energetica in più all’Italia, risolvendo più problemi ad un tempo, oltre ad assicurare bollette meno care.
«Se solo il 50% dei 1.000 impianti di biogas presenti in Italia venisse convertito in impianti a biometano potremmo generare oltre 1,5 miliardi di metri cubi di biometano all’anno, sufficienti a soddisfare il fabbisogno energetico di circa due milioni di famiglie» ha dichiarato Veronica Pitea, presidente di Aceper, (Associazione dei consumatori e produttori di energie rinnovabili), che riunisce oltre 10.000 associati.
Iniziative come l’avvio del progetto da parte di Iren «sul biometano presso la centrale di Migliolungo, in provincia di Reggio Emilia, che grazie a un finanziamento di Arera recupera il biometano in eccesso reimmettendolo nella rete nazionale invece che eliminarlo tramite combustione – spiega Pitea – sono un passo significativo verso una transizione energetica davvero sostenibile. Essere “green” non significa solo ridurre le emissioni, ma soprattutto recuperare e riutilizzare le risorse al fine di limitare sprechi e promuovere l’economia circolare. Inoltre, tutto ciò non solo contribuirebbe soltanto a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, ma avrebbe un impatto positivo anche sull’occupazione, creando posti di lavoro nella progettazione, costruzione e gestione degli impianti».
In Italia il numero degli impianti convertiti da biogas in biometano è in aumento, ma non ancora sufficiente sottolinea Pitea: «investire nella riconversione degli impianti non è solo un’opportunità tecnologica, ma anche una scelta strategica per garantire la sostenibilità energetica del nostro Paese. Con più impianti di biometano, l’Italia può diventare un modello di eccellenza per la produzione di energia pulita e sostenibile. È tempo di agire e dare impulso a queste lodevoli iniziative».
E dal biometano si possono ricavare anche altri prodotti energetici, come i combustibili per la mobilità, garantendo una consistente e concreta riduzione delle emissioni senza la necessità di riconvertire tutto il parco circolante e creare da zero una rete distributiva.
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