37.160.000 vetture circolanti in Italia con il parco sempre più vecchio

Accelerano le esportazioni di Euro 6 per lo smaltimento dello stock di “km0”. Ma il 35% del parco circolante è decisamente inquinante.

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Il Centro studi e statistiche Unrae (gli importatori di vetture estere attivi in Italia) ha aggiornato la stima del parco circolante autovetture a fine anno 2017 e analizzato nel dettaglio il fenomeno delle radiazioni e delle importazioni nello stesso periodo, a dati completi.

La dimensione e l’anzianità del parco circolante italiano è un tema noto e note sono le conseguenze critiche su ambiente e sicurezza stradale. Secondo le ultime stime Unrae a fine 2017 in Italia circolavano 37.160.000 autovetture, di cui 1,5 milioni di auto Euro 0 e quasi 7,6 milioni rispondenti alle Direttive ante Euro 3 immatricolate prima del 2001, quindi più di 17 anni fa. A questo ritmo, il tempo atteso per la loro sostituzione totale è di 14 anni. Secondo l’ACI, l’anzianità media del parco circolante totale è giunta a sfiorare gli 11 anni. Non solo: a queste andrebbe aggiunto anche quel 15,4% di veicoli Euro 3 (pari a circa 5 milioni di pezzi) che, specie se Diesel, circolano ancora privi del filtro antiparticolato, inquinando grandemente più rispetto ad un Euro 4 e successivi.

Nell’anno 2017 le radiazioni di autovetture hanno visto un leggero incremento del 2,1% con 1.380.903 unità, quasi 28.000 in più di quelle registrate nell’intero 2016. A fronte di una riduzione di quelle più anziane, segno che resiste un discorso di natura economica alla sostituzione di tali vetture, sono cresciute le radiazioni di auto dall’Euro 3 in poi. In particolare, da segnalare la forte crescita delle radiazioni di auto Euro 6 (+67%), determinata – in particolare – dal volume delle esportazioni, per un tema di smaltimento dello stock di “km0”, vetture nuove immatricolate dai concessionari per “centrare” gli obiettivi di vendita del periodo che fanno scattare i premi e poi piazzate sul mercato dell’usato con sconti dal 20 al 30%.

Dal dettaglio per segmento emerge una flessione delle radiazioni dell’alto di gamma, a fronte di un incremento delle radiazioni del segmento delle utilitarie (B), in particolare nell’area delle esportazioni, delle medie (C) e leggermente delle medie-superiori (D).

Alla crescita complessiva delle radiazioni hanno contribuito soprattutto il NordEst, il NordOvest e l’area centrale del Paese, a fronte di una sostanziale stabilità dell’area meridionale e insulare, dove l’età media dei veicoli continua ad aumentare.

Chiunque andrà al prossimo governo, dovrà risolvere una volta per tutte l’annosa questione dell’eccesso di fiscalità gravante sull’automobile, cosa che costringe famiglie ed aziende a rallentare i nuovi acquisti e la sostituzione dei veicoli più vecchi ed inquinanti. Soprattutto, va affrontato il tema del ridicolo trattamento fiscale gravante sull’auto aziendale che penalizza le imprese e i professionisti e ne limita la loro concorrenzialità nei confronti dei competitori europei.