Forte aumento in Italia del riciclo delle bioplastiche compostabili trattate insieme ai rifiuti organici e viaggia con oltre 8 anni di anticipo rispetto agli obiettivi: la quantità di imballaggi riciclati nei circa 155 impianti di trattamento ha raggiunto nel 2022 quota 60,7% (46.600 tonnellate a fronte di 76.800 immesse sul mercato, quasi 9 punti percentuali in più rispetto al dato 2021). Dieci punti in più rispetto all’obiettivo fissato per il 2025 (50%) ma, soprattutto, cinque punti in più rispetto a quello del 2030 (55%).
Il dato emerge dalla relazione annuale relativa alle attività 2022 di Biorepack, consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in bioplastiche compostabili, secondo cui i risultati avrebbero potuto essere più significativi se la frazione umida raccolta fosse stata qualitativamente più pura. «Questo risultato è motivo di grande orgoglio per tutta la filiera – ha commentato il presidente di Biorepack, Marco Versari – .Essere riusciti già oggi a raggiungere e superare l’obiettivo 2030, peraltro dopo appena 18 mesi dall’inizio delle attività del nostro consorzio, dimostra l’impegno della nostra organizzazione e la sinergia virtuosa che siamo riusciti a innescare con le pubbliche amministrazioni e i soggetti deputati alla raccolta dei rifiuti».
Dalla relazione emerge che, a livello regionale, i risultati migliori sono quelle di Valle d’Aosta (100% della popolazione coperta), Emilia Romagna (99%), Veneto (97%), Toscana (94%) e Puglia (93%).
«Le differenze di copertura regionale sono ancora troppo marcate, nonostante la raccolta differenziata dell’umido urbano (con all’interno le bioplastiche) sia obbligatoria in tutta Italia dal 1° gennaio 2022», ricorda Versari. Ma la percentuale di comuni convenzionati con Biorepack oscilla tra l’81% del NordEst e appena il 23% delle Isole. Allo stesso modo, le convenzioni coprono il 90% della popolazione delle regioni nordorientali, mentre nelle regioni meridionali si fermano al 53% e nelle isole scendono addirittura al 30%, spiega Biorepack.
Le imprese consorziate – rappresentative di produttori, trasformatori, utilizzatori e riciclatori – sono 218 (+8% rispetto all’anno precedente). Al 31 dicembre scorso sono pervenute 353 richieste di convenzionamento che portano a 3.777 i comuni serviti (47,8% di tutti i comuni italiani), nei quali risiedono oltre 38 milioni di persone, pari al 64,4% della popolazione nazionale (3 punti percentuali in più rispetto al 2021).
Per i soggetti convenzionati un vantaggio anche economico non di poco conto: grazie alla convenzione con Biorepack sono stati riconosciuti nel 2022 corrispettivi economici pari a 9,3 milioni di euro, a copertura dei costi di raccolta, trasporto e trattamento degli imballaggi in bioplastiche compostabili conferiti insieme ai rifiuti organici (1,8 milioni di euro in più rispetto al 2021).
Biorepack ricorda che sono molto diffusi gli imballaggi illegali – buste della spesa, in primis – in plastica tradizionale o contraffatti senza le caratteristiche tecnico-ambientali richieste dalla legge. Biorepack ha sviluppato una piattaforma in collaborazione con l’associazione di categoria Assobioplastiche: i cittadini e le imprese possono utilizzarla per segnalare i fenomeni illeciti e permettere al Consorzio, dopo i doverosi controlli e l’istruttoria giuridica, di presentare denuncia alle autorità competenti.
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