Confartigianato, solo 31% degli italiani ha fiducia nella pubblica amministrazione

Bassa anche interazione digitale con pubblici uffici. La burocrazia pesa su 82% imprese. Zangrillo: «governo pronto a cambiare».

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Confartigianato
Il presidente Confartigianato, Marco Granelli (a sx) con il ministro Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo.

Il rapporto tra italiani e pubblica amministrazione non gode di buona salute: secondo i dati della Commissione Ue elaborati da Confartigianato, soltanto il 31% dei cittadini ha fiducia nella pubblica amministrazione, con un divario di 19 punti percentuali rispetto alla media Ue (50%), valore che colloca l’Italia al penultimo posto tra i 27dell’Ue, davanti solo alla Grecia (26%).

L’Italia si trova alle ultime posizioni anche per l’interazione digitale con gli uffici pubblici. Confartigianatoevidenzia che secondo la rilevazione DESI 2022 il 40,4% degli utenti internet italiani hadialogato” con la pubblica amministrazione tramite portali online (e-Government Users), dato inferiore di 24,4 punti percentuali rispetto alla media Ue del 64,8% e che pone l’Italia al terzultimo posto, seguita da Romania e Bulgaria.

L’innovazione digitale, inoltre, non ha ancora raggiunto alcuni servizi pubblici essenziali per le imprese come, per il settore edile, per i permessi di costruire dove soltanto il 15% dei comuni prevede il completo iter telematico per loro rilascio.

Secondo l’indagine di Confartigianato nel 2022 le complicazioni delle procedure amministrative sono state un problema per l’82% delle imprese italiane, l’eccesso di norme e il loro continuo cambiamento e la pressione fiscale sono denunciati come un ostacolo dall’81% delle aziende, le norme restrittive sul lavoro impattano negativamente sul 57% degli imprenditori.

L’Italia è al primo posto tra quelli dell’Unione europea per la maggiore pressione burocratica sulle imprese, con un indice del 75,5% rispetto al 58,3% della media Ue. Il tema è stato al centro di un incontro tra la Giunta esecutiva di Confartigianato e il ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo.

«Una pubblica amministrazione semplice ed efficiente è una delle priorità per sostenere il rilancio delle attività economiche. Nel rapporto tra le imprese e la pubblica amministrazione va sostituita la logica del “sospetto preventivo” con quella del “controllo successivo” – afferma il presidente di Confartigianato, Marco Granelli -. La semplificazione degli adempimenti a carico degli imprenditori va realizzata con una sola istanza, una solapiattaforma informatica, una sola risposta e un solo controllo. Digitalizzazione delle comunicazioni tra imprese e pubblica amministrazione, interazione delle banche dati pubbliche, unificazione front-office del Suap digitale, standardizzazione delle procedure e implementazione del fascicolo elettronico dell’impresa sono le condizioni per una vera innovazione della pubblica amministrazione».

Il ministro apre fattivamente alle richieste degli imprenditori: «la frammentazione delle piattaforme digitali è un aspetto critico, soprattutto a livello locale, da regione a regione, spesso da comune a comune. L’obiettivo è creare un unico front-office con il quale le imprese possano dialogare, e garantire uniformità di accesso ai servizi. La semplificazione – aggiunge Zangrillo – assume un ruolo sempre più centrale nel rapporto tra pubblica amministrazione e imprese. È innegabile che procedure e adempimenti si siano stratificati in modo disordinato, trasformando la complessità in complicazione e determinando ostacoli e rallentamenti. L’obiettivo assegnato dal Pnrr è di reingegnerizzare e digitalizzare 600 procedure entro il 2026, 200 delle quali entro il 2024. Abbiamo già raggiunto un quarto dell’obiettivo fissato al 2024, dando spinta a investimenti e cantieri. Dobbiamo continuare su questa strada in collaborazione con le associazioni di categoria. È solo insieme che possiamo arrivare lontano».

Quanto ai controlli sulle imprese, Zangrillo accoglie le richieste delle imprese: «stiamo lavorando a uno schemadi decreto legislativo sui controlli sulle attività economiche. Dobbiamo garantire alle imprese maggiore stabilitàe certezza, eliminare duplicazioni e trovare soluzioni efficaci e fare in modo che abbia vigore e funzioni il fascicolo informatico d’impresa. È un cambio di passo di straordinaria importanza».

La bozza è allo studio del ministero, e prevede la generazione di «un registro dei controlli digitale, accessibile a ogni amministrazione pubblica, con la possibilità di verificare in tempo reale se un’impresa sia stata sottopostaa controlli, in che modo e quali – afferma il ministro -. A breve convocheremo le imprese perché vorremmo arrivare al Consiglio dei ministri con una proposta che sia letta e condivisa con loro».

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