La Bce alza i tassi di mezzo punto al 3,50%

Il tasso sui depositi sale al 3%. Ancora una volta Lagarde sbaglia strategia, proseguendo su una strada di 8 mesi di errori.

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La Bce alza i tassi d’interesse di mezzo punto percentuale, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 3,50%, quello sui depositi al 3%, e quello sui prestiti marginali al 3,75%.

Ancor auna volta la presidente della Bce, la francese Christine Lagarde, si dimostra inadeguata al ruoloricoperto, che nella situazione di crisi di credibilità del sistema creditizio globale e con il rallentamentogeneralizzato dell’economia avrebbe consigliato prudenza, una pausa di riflessione per attendere la reazionedel mercato e il rientro delle tensioni innescate dal fallimento di alcune banche americane e dai problemi di liquidità di Credit Suisse.

Così non è stato e Lagarde non è riuscita a tenere a bada i fautori del continuo rialzo dei tassi che vorrebbero portare il rincaro al 5% entro il prossimo luglio, secondo una rotta che ha già centrato otto mesi di errori strategici, evidenziando i limiti dell’attuale vertice della Banca centrale europea, che rischia di diventare la palla al piede dell’economia europea.

Intanto, i consumatori iniziano a fare i conti sulle conseguenze delle decisioni della Bce. Secondo il Codacons l’aumento dei tassi d’interesse di 50 punti base deciso dalla Bce rappresenta un rincaro medio di +35 euro a rataper le famiglie italiane che hanno acceso un mutuo a tasso variabilemercato, quello dei mutui, che vale in Italia 426 miliardi di euro.

Negli ultimi giorni l’Euribor, indice di riferimento dei mutui a tasso variabile, si è attestato attorno al 2,62% per quello a 1 mese, 2,82% quello a 3 mesi: se l’aumento deciso dalla Bce dovesse essere traslato interamente sul mercato, l’Euribor salirebbe a quota 3,12% (quello a 1 mese), 3,32% quello a 3 mesi. Considerata una fasciamedia di mutuo a tasso variabile di importo compreso tra i 125.000 e i 150.000 euro, per una durata di 25 anni, ossia l’importo più richiesto in Italia da chi accende un finanziamento per l’acquisto di una casa, la rata mensile è destinata quindi a salire tra i 30 e i 40 euro per effetto della decisione odierna della Bce. Se però si considerano tutti gli incrementi imposti dalla Banca centrale europea a partire dallo scorso anno, la rata mensiledi un mutuo a tasso variabile salirà complessivamente tra i 210 e i 270 euro rispetto a quanto pagato nel 2021, con ripercussioni sulle famiglie comprese tra i +2.520 e + 3.240 euro all’anno. E non è certo un caso se, nell’ultimo anno, ben 2,4 milioni di famiglie con un mutuo a tasso variabile hanno dichiarato difficoltà nel pagamento delle rate, conclude il Codacons.

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