Sistema agroalimentare europeo a rischio Commissione europea

Continua l’azione di demolizione della qualità, tipicità e sicurezza delle produzioni alimentari europee a favore della chimica e dell’importazione indiscriminata extra Ue.

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Sistema agroalimentare europeo

Il sistema agroalimentare europeo è messo a rischio dalla stessa Commissione europea che, teoricamente, dovrebbe tutelarlo dagli attacchi della concorrenza sleale internazionale a causa di decisioni spesso improntate a mere esigenze di stampo ideologico, infondate sotto l’aspetto tecnico, economico, sociale e perfino sanitario.

Sono tre le questioni che mettono a rischio il sistema agroalimentare europeo. Si parte dal silenzio-assenso della Commissione europea sulla richiesta dell’Irlanda di apporre su tutti i prodotti alcolici (dalla birra al vino e ai superalcolici) etichette minatorie sul rischio sanitario connesso al loro consumo, similmente a quanto accade con le sigarette, facendo finta di non accorgersi che il problema sanitario è connesso con l’abuso piuttosto che con l’uso moderato e continuativo, come dimostrano numerosi autorevoli studi indipendenti, tanto da giungere a definire soprattutto il vino un prodotto alimentare nutraceutico. Il tutto contraddicendo il parere contrario espresso dall’Europarlamento.

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Altro tema oggetto di contestazione è l’apertura del mercato europeo alle farine di grillo importate da un’azienda vietnamita senza avere preventivamente compiuto approfonditi studi sulle conseguenze per la salute umana circa l’inserimento di queste farine proteiche all’interno dei prodotti alimentari, a partire dalle possibili allergie, senza trascurare le metodiche di sicurezza ed igiene nella loro preparazione, sicuramente inferiori a quelle europee.

Infine c’è il caso dell’ulteriore apertura alle importazioni di riso dai paesi del SudEst asiatico (Cambogia, Myanmarr, Vietnam, India e Pakistan), realtà che spesso non rispettano le norme in materia di lavoro e di sicurezza ambientale, tanto che la Commissione europea ha proposto di innalzare le soglie di sicurezza relative ad un pericoloso diserbante dal 2016 bandito nella produzione europea di riso, il triciclazolo prodotto dalla multinazionale Dupont. Poco importa che, come denuncia Coldiretti, le importazioni di riso dall’Indocina siano aumentate di 300 volte, andando a fare dumping e concorrenza sleale al ribasso verso l’Italia che assicura il 50% della produzione europea di riso, produzione certificata e di alta qualità.

Insomma, mentre da una parte la Commissione europea autorizza beveroni chimici sostitutivi del latte, vermi nel piatto (con l’avvertenza che i minori di 18 anni non li consumino), farine di grillo e carne sintetica, dall’altra affonda con scientifica metodicità i prodotti alimentari tradizionali di qualità europei che, guarda caso, spesso sono di origine italiana e, in misura minore, francese e spagnola.

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