La collaborazione fra le regioni e le aziende della moda è uno strumento fondamentale per dare una spinta al rilancio della manifattura del Paese, forse quella che meglio illustra le capacità creative italiane: questo lo spirito che ha portato alla sottoscrizione di un “Protocollo di collaborazione tra la Conferenza delle regioni e delle province autonome e la Camera nazionale della Moda italiana”.
Il settore della moda consta oltre 67.000 aziende – che occupano circa 600.000 addetti – cui vanno aggiunte le imprese del terziario che impiegano ulteriori 600.000 addetti e rappresenta un volano strategico per lo sviluppodei territori. Non solo: il comparto moda è anche un forte motore per l’export e nel 2021 ha registrato un attivo commerciale di circa 34 miliardi euro, diventando un volano per l’internazionalizzazione delle imprese.
Il protocollo – sottoscritto dal presidente della Conferenza delle regioni, Massimiliano Fedriga, e dal presidentedella Camera nazionale della Moda italiana, Carlo Capasa, prevede due programmi di collaborazione. Il primo è il progetto “Rilancio Italia” nell’ambito del quale la Conferenza coordinerà le regioni e le province autonome per promuovere con la Camera nazionale della Moda italiana una campagna di comunicazione «con l’obiettivo – si sottolinea nel documento sottoscritto – di attrarre turisti – con particolare riferimento ai Paesi particolarmente interessati al “Made in Italy” – nei territori delle singole regioni anche mediante organizzazione di visite all’interno delle aziende che aderiranno all’iniziativa».
Il secondo è il progetto “Creare competenze”. La Conferenza delle regioni e delle province autonome attiverà un monitoraggio per verificare i percorsi formativi in corso e sensibilizzerà le istituzioni regionali per costruire un progetto formativo comune con il contributo della Camera della Moda.
«Le aziende – si legge nel protocollo – si renderanno disponibili per l’organizzazione di corsi di formazione in collaborazione con le regioni interessate ed anche per la definizione di argomenti prioritari su cui concentrare le attività formative e a tal fine, in una prima fase, potranno essere individuati progetti pilota».
«Il settore della moda, oltre a concorrere in modo determinante alla creazione di valore economico, è un acceleratore dell’export, una leva per la promozione all’estero dell’immagine e dell’eccellenza italiana, un alleato prezioso per il nostro turismo – ha detto Fedriga -. La firma di questo Protocollo è il segnale dell’attenzione che le regioni prestano ad un settore che ha dato e sta dando lustro al “Made in Italy” ed è soprattutto uno strumento utile per far convergere, in un’ottica di sistema, le ricchezze, le specificità e le vocazioni delle diverse regioni per il rilancio di un segmento strategico della nostra economia come quello della moda».
«Il protocollo – ha sottolineato Capasa – segna un importante riconoscimento del nostro comparto come filiera strategica per il rilancio del Paese. Le competenze, e la loro valorizzazione, sono da sempre il motore del “Made in Italy”. E proprio in questo senso il protocollo promuove politiche che supportano il trasferimento delle conoscenze prevedendo incentivi per supportare programmi di formazione per gli aggiornamenti e riqualificazione dei lavoratori. Riteniamo fondamentale lavorare con le istituzioni territoriali per sviluppare programmi di supporto del nostro settore. Si tratta di azioni concrete che contribuiscono a rafforzare sempre di più il ruolo strategico che l’industria della moda riveste in Italia, di cui rappresenta la seconda industria. Azioni sistemiche che consentono, inoltre, di valorizzare a livello internazionale, la moda italiana come ambasciatrice dei valori di bellezza, creatività e sostenibilità».
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