Secondo la Cgia, con l’avvento della Tares c’è il pericolo di una nuova impennata dei costi per l’asporto rifiuti: quasi 40 euro in più all’anno per famiglia
Dall’avvento dell’euro ad oggi, le tariffe per l’erogazione dei servizi pubblici hanno subito dei rincari record. Secondo uno studio della Cgia di Mestre, gli effetti sui bilanci delle famiglie italiane sono stati pesantissimi: tra il 2002 ed il 2012 l’aumento medio delle principali tariffe per ciascun nucleo familiare è stato di oltre 580 euro. Se queste ultime hanno segnato un incremento del 41,9%, la spesa complessiva delle famiglie italiane è cresciuta “solo” del 10,1%.
Più in generale, invece, tra il 2002 e il primo semestre 2013 gli incrementi per singola voce sono stati:
+82% per l’acqua;
+63,6% per il gas;
+61,9% per i rifiuti;
+52,8% per i pedaggi autostradali;
+51,9% per i trasporti urbani;
+49,9% per i trasporti ferroviari;
+46% per l’energia elettrica;
+33,5% per i servizi postali.
Solo i servizi telefonici hanno registrato una contrazione del 10,7%, mentre l’inflazione è cresciuta del 25,9%. Secondo la Cgia, nonostante i forti aumenti registrati, le bollette dell’acqua (che rimane la più bassa d’Europa) e i biglietti ferroviari (che ugualmente sono tra i meno cari in UE) sono ancora offerti a prezzi tutto sommato bassi.
“I rincari del gas – dichiara Giuseppe Bortolussi segretario generale della Cgia – hanno sicuramente risentito del costo della materia prima, mentre l’energia elettrica dell’andamento delle quotazioni petrolifere e dell’aumento degli oneri generali di sistema, in particolare per la copertura degli schemi di incentivazione delle fonti rinnovabili. I trasporti urbani, invece, hanno subito gli aumenti del costo del carburante e quello del lavoro. Non va dimenticato che molti rincari sono stati condizionati anche, e qualche volta soprattutto, dall’aggravio fiscale. Tuttavia, nonostante i processi di liberalizzazione avvenuti in questi ultimi decenni abbiano interessato gran parte di questi settori, i risultati ottenuti sono stati poco soddisfacenti. In linea di massima oggi siamo chiamati a pagare di più, ma la qualità dei servizi non ha subito miglioramenti sensibili. A livello locale, invece, il ritocco all’insù delle tariffe spesso è servito a far cassa, compensando, solo in parte, il taglio dei trasferimenti imposti in questi ultimi anni dallo Stato centrale”.
Salvo cambiamenti che il Governo potrebbe introdurre entro il prossimo 31 agosto, per l’anno in corso c’è un’altra grossa preoccupazione: la Tares costerà molto di più della vecchia Tia/Tarsu. Rispetto a quello del 2012, il gettito complessivo della nuova tassa sull’asporto rifiuti sarà superiore di quasi 2 miliardi di euro. In linea generale ogni famiglia italiana pagherà mediamente quasi 40 euro all’anno in più.
Tab. 1 – Stima aumento spesa media annua delle famiglie per le principali tariffe
Valori in euro e in %
2002 |
2012 |
Var. |
Var. % 2012/2002 |
|
Energia elettrica (*) |
426 |
613 |
+187 |
+43,9 |
Gas (*) |
589 |
834 |
+244 |
+41,5 |
Rifiuti (**) |
203 |
312 |
+109 |
+53,5 |
Acqua potabile (**) |
167 |
207 |
+41 |
+24,3 |
TOTALE PRINCIPALI TARIFFE |
1.385 |
1.966 |
+581 |
+41,9 |
Spesa complessiva consumi delle famiglie |
26.373 |
29.028 |
+2.655 |
+10,1 |
Inflazione |
+24,6 |
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Istat
(*) Per energia elettrica e gas, l’anno 2012 è stato stimato a partire dai dati del 2011 adeguati per l’inflazione intervenuta nel 2012 per ciascuna componente; si ipotizza che le quantità di consumo del 2012 siano uguali a quelle del 2011.
(**) Per rifiuti ed acqua potabile, gli anni 2011 e 2012 sono stati stimati a partire dai dati del 2010 adeguati per l’inflazione intervenuta nel 2011 e nel 2012 per ciascuna componente; si ipotizzano, nel caso dell’acqua, quantità di consumo per il 2011 e il 2012 pari a quelle del 2010.
Note sulla costruzione della stima:
la stima è stata costruita sulla base di due banche dati distinte: i dati relativi ad energia elettrica e gas fanno riferimento alla spesa mensile delle famiglie (Istat) mentre quelle relative ai rifiuti e all’acqua potabile sono tratti dalle tabelle sui consumi finali delle famiglie per la gestione dei rifiuti e delle risorse idriche (Istat). Nel primo caso la spesa mensile è stata resa annua moltiplicandola per 12 mensilità mentre nel secondo caso il dato aggregato sulla spesa è stato rapportato al numero di famiglie facendo riferimento, per l’anno 2002 al censimento 2001, e per gli anni 2011 e 2012 ai dati post censimento 2011 (bilancio demografico). Le cifre presenti in tabella sono state approssimate all’unità (euro); eventuali scostamenti nelle differenze derivano dall’approssimazione all’unità.
Tab. 2 – Var. % 2013(*)/2002 delle principali tariffe dei servizi pubblici
Prodotti |
Var. % 2013 (*)/2002 |
Acqua potabile (**) |
+82,0 |
Gas |
+63,6 |
Raccolta rifiuti |
+61,9 |
Pedaggi autostradali (**) |
+52,8 |
Trasporti urbani (**) |
+51,9 |
Trasporti ferroviari |
+49,9 |
Energia elettrica |
+46,0 |
Servizi postali |
+33,5 |
Servizi telefonici |
-10,7 |
Inflazione |
+25,9 |
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Istat
(*) Per il 2013 si considera la media degli indici relativi ai primi 6 mesi dell’anno (gennaio-giugno 2013).
(**) Si fa presente che per le voci acqua potabile, pedaggi autostradali e trasporti urbani – causa dei cambiamenti nella rilevazione da parte dell’ISTAT (nel 2011) – le variazioni dei prezzi sono state calcolate riconducendo le voci in questione a quelle più direttamente confrontabili (rispettivamente fornitura acqua, pedaggi e parchimetri, trasporti multimodali passeggeri).
Tab. 3 – Serie storica – Evoluzione delle principali tariffe dei servizi pubblici (da introduzione euro)
Variazione % dell’indice NIC dei prezzi al consumo (rispetto ad anno precedente)
Prodotti |
2002 |
2003 |
2004 |
2005 |
2006 |
2007 |
2008 |
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
2013 (*) |
Var. % 2013 (*)/2002 |
Acqua potabile (**) |
+2,1 |
+3,5 |
+5,2 |
+3,6 |
+4,6 |
+4,8 |
+5,0 |
+5,9 |
+8,1 |
+9,8 |
+5,5 |
+7,2 |
+82,0 |
Gas |
-4,8 |
+5,0 |
+0,2 |
+7,5 |
+9,3 |
+0,1 |
+9,6 |
-1,5 |
-2,5 |
+8,9 |
+12,5 |
+4,4 |
+63,6 |
Raccolta rifiuti |
+3,5 |
+4,1 |
+3,9 |
+4,5 |
+4,9 |
+9,2 |
+3,3 |
+4,5 |
+3,7 |
+4,9 |
+3,1 |
+4,8 |
+61,9 |
Pedaggi autostradali (**) |
+2,4 |
+6,7 |
+2,4 |
+2,5 |
+2,4 |
+2,8 |
+3,3 |
+2,8 |
+5,3 |
+6,9 |
+4,6 |
+3,6 |
+52,8 |
Trasporti urbani (**) |
+3,4 |
+4,5 |
+5,9 |
+2,2 |
+3,0 |
+1,6 |
+2,1 |
+1,9 |
+1,7 |
+5,4 |
+11,0 |
+6,6 |
+51,9 |
Trasporti ferroviari |
+0,9 |
+2,6 |
+0,3 |
+0,3 |
+0,2 |
+7,2 |
+6,4 |
+4,8 |
+10,7 |
+6,9 |
+1,0 |
+0,0 |
+49,9 |
Energia elettrica |
-1,6 |
+2,9 |
-3,2 |
+3,9 |
+12,6 |
+4,8 |
+9,7 |
-1,9 |
-6,8 |
+1,9 |
+14,0 |
+5,6 |
+46,0 |
Servizi postali |
+1,0 |
+0,2 |
+5,8 |
+1,4 |
+3,1 |
+1,7 |
+0,0 |
+5,6 |
+5,5 |
+0,9 |
+1,1 |
+3,8 |
+33,5 |
Servizi telefonici |
-1,0 |
-0,9 |
-0,4 |
-0,3 |
-0,4 |
-7,2 |
-1,3 |
+1,3 |
-0,6 |
+1,0 |
+1,3 |
-3,3 |
-10,7 |
Inflazione |
+2,5 |
+2,7 |
+2,2 |
+1,9 |
+2,1 |
+1,8 |
+3,3 |
+0,8 |
+1,5 |
+2,8 |
+3,0 |
+1,5 |
+25,9 |
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Istat
(*) Per il 2013 si considera la media degli indici relativi ai primi 6 mesi dell’anno (gennaio-giugno 2013).
(**) Si fa presente che per le voci acqua potabile, pedaggi autostradali e trasporti urbani – causa dei cambiamenti nella rilevazione da parte dell’ISTAT (nel 2011) – le variazioni dei prezzi sono state calcolate riconducendo le voci in questione a quelle più direttamente confrontabili (rispettivamente fornitura acqua, pedaggi e parchimetri, trasporti multimodali passeggeri).
Mestre 07-08-2013