Assemblea dell’Associazione Bellunesi nel Mondo

De Bona: «abbiamo un sogno. Allestire nel capoluogo bellunese il MET - Museo dell'Emigrazione Triveneta». 

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associazione bellunesi nel mondo
Da sx Rino Budel (vice presidente), Patrizia Burigo (vice presidente vicario), Oscar De Bona (presidente) e Marco Crepaz (direttore).

Belluno capitale triveneta dell’emigrazione: lo spera l’Associazione Bellunesi nel Mondo, che da tempo ha avanzato la proposta (nel 2016 anche con una raccolta firme sottoposta al ministero della Cultura) di allestire in città un museo in ricordo di quell’epopea di partenze che lungo tutto il Novecento ha visto protagonista il NordEst italiano, Veneto in primis. Lo spera, e ora vede il traguardo un po’ più vicino, perché alla realizzazione hanno assicurato il proprio impegno il neo sindaco del capoluogo, Oscar De Pellegrin, e il ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, presenti entrambi alla cinquantottesima assemblea dell’Abm, che hanno garantito che si attiveranno, in sinergia anche con il presidente della Provincia, Roberto Padrin, per centrare l’obiettivo.

La sede sarebbe già stata individuata: sorgerebbe in via Feltre, nell’area del parcheggio Ex M.O.I. (di proprietà comunale). Necessarie le risorse, capitolo su cui il presidente dell’associazione emigranti, Oscar De Bona, ha chiamato in causail ministro D’Incà, chiedendo una sua collaborazione affinché possa bussare alle porte dei ministeri degli esteri e della cultura per un sostegno. «Non posso fare promesse – ha detto D’Incà, bellunese pure lui – ma garantisco che lavoreremo affinché il polo museale del Triveneto possa nascere all’interno della città di Belluno».

L’assemblea annuale, oltre a fare il punto su attività passate, presenti e future su cui l’Associazione Bellunesi nel Mondo è impegnata, e a dare spazio alle voci di vecchi e giovani emigranti (testimonianze sono arrivate dal Belgio, dalla Cina, dalla Spagna, dall’Argentina, dal Brasile, dal Messico, dalla Croazia e dalla Svizzera), è stata anche l’occasione per richiamare l’attenzione sulla nuova legge del Terzo Settore. «Una novità che, con oneri aggiuntivi e burocrazia sempre più complessa, sta mettendo in crisi diverse associazioni, molte delle quali si vedranno costrette a chiudere – ha detto preoccupato De Bona -. Mi appello alle istituzioni: sarebbe importante che la normativa venisse rivista e snellita. Ne va del futuro del nostro territorio e non solo».

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