Dopo vent’anni, nuovo timoniere alla guida di Fincantieri, il principale costruttore navale italiano e uno dei maggiori del mondo: Giuseppe Bono lascia e al suo posto Cassa Depositi e Prestiti indica Pierroberto Folgiero, attuale amministratore delegato di Maire Tecnimont, mentre il generale Claudio Graziano è stato indicato per la presidenza.
La lista dei candidati al nuovo consiglio di amministrazione di Fincantieri sarà presentata da Cdp Industria, azionista con una partecipazione del 71,32%. La proposta è di determinare il numero degli amministratori da nominare in dieci.
A completare la lista del socio di maggioranza per il prossimo consiglio di amministrazione compaiono i nomi di Cristina Scocchia, Alberto Dell’Acqua, Valter Trevisani, Alessandra Battaglia, Massimo Di Carlo, Esedra Chiacchella, Rosanna Rossi.
Gli amministratori rimarranno in carica per tre esercizi, con scadenza alla data dell’assemblea che sarà convocata per l’approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2024.
Con l’addio di Bono per Fincantieri si chiude un ciclo che ha visto l’azienda diventare progressivamente leader globalenella costruzione di grandi navi da crociera di lusso, navi per gli interventi presso le infrastrutture energetiche (dalle piattaforme petrolifere agli impianti eolici), oltre che allargare la propria attività anche alle infrastrutture di terra, decollata con la ricostruzione del ponte di Genova.
Una realtà che avrebbe potuto fare ancora di più se il piano di fusione con i cantieri francesi di Saint Nazaire fosse andato a buon fine e non ci si fosse messa di mezzo la politica parigina, indisposta nel vedere il loro gioiello cantieristico finire in palo ai cugini italiani. Si sarebbe creato un vero leader europeo della cantieristica capace di competere ad armi pari con i colossimondiali, specie quelli orientali, ma ancora una volta la ragion di stato gallica ha avuto la meglio.
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