La legge del contrappasso e la stessa realtà riesce a vendicarsi spesso più crudelmente proprio con i suoi stessi artefici e Beppe Grillo ne sa qualcosa in prima persona: dopo le urla, i vaffanculo e gli slogan manettari e qualunquisti che hanno portato al clamoroso successo il Movimento 5 stelle, ecco che lo stesso leader grillino finisce stritolato da quelle stesse norme che lui e i suoi sodali eletti al Parlamento non hanno voluto cambiare, nonostante gli evidenti limiti ed incongruenze, ad iniziare dalla legge spazzacorrottiche equipara qualsiasi attività di pressione politica al malaffare duramente punito.
Sempre per contrappasso, Grillo finisce vittima della stessa norma che lui ha scagliato contro i suoi avversari politici, ad iniziare dal padre di Matteo Renzi, solo che Grillo è accusato di avere fatto pressionisulla propria truppa parlamentare per supportare le necessità dell’armatore Vincenzo Onorato, fondatore della compagnia Moby Line, naturalmente previa l’erogazione di lauti compensi.
Ironia della sorte è che la legge anticorruzione del 2012 sia stata modificata in senso restrittivo proprio da un ministro della giustizia grillino, tale Fofò Bonafede, un avvocato disk jockey incidentalmente ministro della giustizia del governo Conte 1 e 2, tema sul quale grillini e il loro braccio a stampa armato del Fatto Quotidiano hanno marciato come una falange macedone, travolgendo tutto e tutti. Solo che ora a rimanerne travolto è lo stesso Grillo.
Ovviamente, Grillo di suo già pregiudicato per omicidio colposo a seguito di un incidente stradale che lo ha visto coinvolto decenni fa, ora sotto processo per aggressione ad un giornalista “colpevole” di intervistarlo, nei confronti della nuova accusa è innocente fino a giudizio completato. Certo, in caso di sua innocenza bisognerà vedere se lo sarà realmente o se sarà solo uno di quei tanti accusati che, secondo quanto disse un famoso pubblico ministero, è un colpevole che l’ha fatta franca.
E quanto alle critiche grilline verso il sistema mediatico, mai amato tranne per il foglio travagliato, si scopreora che proprio la casa madre dei grillini, la Casaleggio & associati, avrebbe fatto per la Moby Line un lavoro di fino per portare avanti gli interessi di comunicazione della compagnia, utilizzando tutte le armi massmediologiche, quelle stesse aborrite dai M5s. Insomma, il re del vaffanculo Beppe Grillo è nudo.
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