Covid Omicron, altre 4 regioni in zona gialla e in Trentino record nazionale delle rianimazioni

144.243 casi in 24 ore. Incidenza raddoppiata in una settimana. 

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La circolazione del Covid in versione Omicron in Italia è sempre più intensa, con un rapido aumento dei casi per la decima settimana consecutiva. In questo quadro in peggioramento, altre 4 regioniLombardia, Piemonte, Lazio e Sicilia – da lunedì 3 gennaio passeranno in “zona gialla” e si registra un nuovo record di positivi in Italia: sono 144.243 i casi di Covid individuati nelle ultime 24 ore, rispetto ai 126.888 di ieri. Le vittime, secondo i dati del ministero della Salute, sono 155, mentre ieri erano state 156.

La 4 regioni in “zona gialla” da lunedì si affiancano a Liguria, Marche, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino, Alto Adige e la Calabria, già in questa fascia di rischio. Mezza Italia è in “zona gialla” mentre l’incidenza è più che raddoppiata in una settimana. Secondo i dati del bollettino quotidiano del ministero della salute, inoltre, sono 1.224.025 i tamponi molecolari e antigenici effettuati nelle ultime 24 ore (ieri 1.150.352) ed il tasso di positività è all’11,78%, stabile rispetto all’11,03% del giorno precedente.

Sono 1.260 i pazienti in terapia intensiva, 34 in più in 24 ore, ed i ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 11.150, 284 in più. Un andamento critico fotografato e confermato dal monitoraggio settimanale del ministero della Salute-Iss. L’incidenza settimanale a livello nazionale dei casi Covid continua infatti ad aumentare rapidamente: è più che raddoppiata raggiungendo 783 casi per 100.000 abitanti (24 al 30 dicembre 2021) contro 351 per 100.000 della scorsa settimana, mentre l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,18, leggermente in aumento rispetto alla settimana precedente (era pari a 1,13) ed ancora sopra la soglia epidemica. Sono quattro le regioni dove il tasso di incidenza dei casi di Covid è sopra mille su 100.000 abitanti rispetto alla media nazionale: in Umbria i casi sono 1.485 per centomila abitanti, in Lombardia 1.442, in Toscana 1.098, in Piemonte 1021.

Sempre in aumento anche il tasso nazionale di occupazione in terapia intensiva: è al 12,9% (superando la soglia di allerta fissata al 10%), mentre il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 17,1 (rispetto alla soglia di allerta fissata al 15%). Secondo gli ultimi dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), inoltre, sono 14 le regioni che superano la soglia d’allerta del 10% dei posti in terapia intensiva occupati da malati con Covid19: Abruzzo (al 12%), Calabria (15%), Emilia Romagna (14%), Friuli Venezia Giulia (15%), Lazio (16%), Liguria (20%), Lombardia (13%), Marche (17%), Alto Adige (18%), Trentino (23%), Piemonte (16%), Sicilia (11%) e Toscana (13%), Veneto (18%). Dati, quelli del Trentino, che lo pongono ai vertici nazionali e che sconfessano le dichiarazioni dell’assessore al turismo, Roberto Failoni, che, nel tentativo fallace di tamponare il crollo delle presenze turistiche, ha affermato che «il Trentino è più vicino alla “zona bianca” che alla “zona arancio”», quando per le sole rianimazioni è ben oltre la “zona arancio”.

L’occupazione dei reparti, rileva Agenas, sale invece in 10 regioni: 17 superano la soglia del 15%, con la Valle d’Aosta e la Calabria al 29%. Una situazione aggravata dalla sempre maggiore circolazione della più infettiva variante Omicron: secondo l’ultima indagine flash dell’Iss, relativa al 20 dicembre, la variante Delta è ancora predominante con una prevalenza stimata al 79% e la Omicron è al 21% del campione esaminato, con una variabilità regionale tra il 3% e il 65%.

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