Mercato dell’energia elettrica e del gas fuori controllo

Nuovo record del costo dell’energia a 130 euro/MWh spiazza famiglie, imprese e pure governi. Tabarelli: «necessario potenziare il ricorso alle fonti fossili nazionali per calmierare i prezzi».

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Il mercato dell’energia ha toccato nuovi record assoluti, storici, con l’elettricità che ha sfiorato i 130 euro/MWh, spingendo nuovamente al rialzo il costo delle bollette di famiglie ed aziende, con problemi sempre più accentuati riguardo il mantenimento in attività di certe produzioni, ad iniziare dall’artigianato artistico del vetro di Murano o delle acciaierie a forno elettrico, per non dire della produzione del cemento.

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Il problema del caro energia, che a breve si rifletterà anche sulle bollette del gas metano i cui consumi sono in decisa crescita per via dell’arrivo in grande stile della stagione fredda e per il combinato disposto della carenza di forniture, vuoi per una questione politica connessa alle strategie russe, vuoi per uno scarso livello delle riserve dei vari paesi, non è destinato a risolversi a breve complice anche decenni di mancate scelte della politica prigioniera della demagogia spicciola che ha impedito la realizzazione di nuovi impianti di produzione, compresi quegli inceneritori che potrebbero dare una doppia mano al miglioramento delle condizioni ambientali di tante, troppe città. Lo farebbero, da un lato, riducendo la massa di rifiuti che staziona indecentemente (e con problemi anche sanitari) per le strade; dall’altro, potrebbero fornire energia a basso costo evitando parte delle importazioni, riducendo così anche gli oneri sulle bollette.

Non solo: la stessa politica lanciata dalla Commissione europea con il pianoFit for 55”, che punta all’azzeramento dell’impatto ambientale dell’Europa entro il 2035, è un boomerang economico oltre che sociale, che finirà per fare più danni di quelli che si promette di risolvere. Non per nulla, molti governi si stanno interrogando e, probabilmente, costringeranno la Commissione a fare una drastica marcia indietro, per tornare con i piedi ben saldi a terra.

E poi, c’è il tema del mancato sfruttamento delle risorse nazionali soprattutto per le classiche logichenimby”, non nel mio giardino, che riguardano sia la localizzazione degli inceneritori che i pozzi per l’estrazione del gas metano, che l’Italia ha deciso malamente di non sfruttare più, affidandosi completamente alle importazioni. Con tutto quel che ne consegue in termini di dipendenza dall’estero, di esportazione di ricchezza che potrebbe essere utilizzata per lo sviluppo nazionale e di sicurezza geopolitica.

In questa puntata di “Focus” di “ViViItalia Tv”, il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, intervistato dell’esperto di comunicazione e analisi politica, Gianfranco Merlin, e dal direttore de “Il NordEst Quotidiano”, Stefano Elena, fa il punto sugli ultimi sviluppi sul mercato dell’energia e sui vari scenari.

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