Una mozione per la Conferenza Stato-Regioni per superare l’attuale dualità statutaria delle regioni. Intanto, le regioni e province autonome festeggiano con le immatricolazioni di autoveicoli delle flotte
Le regioni e province autonome sono nuovamente nel mirino delle regioni ordinarie, che lamentano un eccesso di diversità nella disponibilità finanziaria tra le regioni ordinarie e quelle autonome. In questo contesto, la proposta di alcuni consiglieri del PdL della Lombardia con primo firmatario Vittorio Pesato che in una mozione propongono che la regione Lombardia ponga nella Conferenza Stato-Regioni il problema del superamento delle Regioni e delle Province a Statuto speciale.
Secondo quanto contenuto nella mozione “le regioni e province a Statuto speciale furono istituite nel dopoguerra per ragioni culturali ed economiche. Appare chiaro che tali scelte furono motivate in un contesto storico, economico, culturale e politico assolutamente diverso da quello attuale”. Proprio per questo, secondo i firmatari del documento, “vengono sostanzialmente a cadere le esigenze di una legislazione diversa per le popolazioni di quelle regioni” e “quella che allora era una garanzia contro la discriminazione, oggi è un inaccettabile e ingiusto privilegio”. Un esempio? Secondo i firmatari del PdL “basti pensare che il Friuli Venezia Giulia trattiene il 60% delle imposte, la Sardegna e la Val d’Aosta il 70%, le province di Trento e Bolzano il 90% ciascuna e la Sicilia addirittura il 100%. La conseguenza è che le province di Trento e Bolzano, con un milione di abitanti in tutto, dispongono dello stesso budget finanziario del Veneto, che ne ha 4,8”.
“Nel momento in cui si raccolgono tutte le risorse per diminuire il debito pubblico e finanziare gli strumenti per un rilancio economico – concludono i consiglieri azzurri – appare inaccettabile la conservazione di quelli che nel tempo sono diventati privilegi”.
Intanto, grazie all’autonomia speciale, si sta verificano un travaso d’immatricolazioni da parte delle società di autonoleggio dalle tradizionali province di Roma e di Firenze a quelle dove immatricolare una vettura nuova costa decisamente meno. La provincia di Trento e la Val d’Aosta sono diventate d’un tratto estremamente convenienti per immatricolare veicoli nuovi per il fatto che non hanno ritoccato le tariffe dell’Ipt, cosa che invece è avvenuta in tutte le province ordinarie, con rincari molto sostenuti specie per le autovetture più potenti. Una situazione che per la sola provincia di Trento potrà nelle migliori delle ipotesi ad incamerare nei propri già pingui bilanci una cifra aggiuntiva di oltre 40 milioni di euro all’anno a danno, ovviamente, di tutte quelle province dove fino al mese scorso avvenivano le immatricolazioni dei flottisti. Proprio per sfruttare al meglio tale possibilità, nelle scorse settimane Arval Service Lease Italia con sede a Scandicci in provincia di Firenze ha aperto una filiale a Trento per evitare di avere aggravi di costi stimati nell’ordine di 10 milioni di euro grazie al rincaro delle spese d’immatricolazione vigenti in tutte le province ordinarie. E l’esempio di Arval è destinato ad essere imitato rapidamente da tutte le altre società del settore. Le autonomie speciali ancora una volta ringraziano sentitamente.